SICILIA ALZATI E CAMMINA

Ancora una volta la Sicilia resta ferma al suo recente passato. E così le classi meno agiate, i quartieri più emarginati, restano preda di politici e partiti che senza farsi scrupolo alcuno sfruttano a proprio vantaggio il disagio e l’abbandono di interi quartieri popolari per ricavarne, tramite i loro galoppini, voti di stampo clientelare. Tali personaggi, che ben poco hanno da spartire con la politica democratica, sono poi gli stessi che dimenticando in gran fretta chi gli ha dato il voto occupano senza freno le Istituzioni : dal Parlamento nazionale a quello regionale, dai Consigli comunali a quelli di quartiere.

Quando ci si chiede: ma come si fa a restare in tali condizioni per generazioni e poi dare il voto a chi li vuole ridotti così? Ma non sono forse proprio tali condizioni di precarietà e di emarginazione che fanno sì che tali politicanti non si fanno scrupolo di sfruttarle a loro beneficio tramutandoli in consensi elettorali, estorti con promesse e ricatti di ogni genere, calpestando così quello che resta della dignità umana in quei quartieri dove lo Stato con le sue istituzioni nazionali e locali è di fatto assente da sempre? Una busta di spesa, o un buono di benzina, o ancora 50 o 100 euro per un voto potranno anche sfamare una famiglia per qualche giorno, ma non è così che si sfama l’enorme voglia di riscatto sociale e civile. Questo forse sarà ovvio per chi vive in altre condizioni economiche e sociali, in altri quartieri, ma per chi vive la paura dell’oggi e non pensa di avere alcuna speranza per il futuro sarà molto difficile pensare di risollevarsi dallo stato in cui si trova ed è ancora più difficile prendere in mano il proprio destino e quello della propria famiglia e nello stesso tempo prendere a ‘calci’ l’illegalità e chi ritorna per l’ennesima volta a chiedergli il voto dopo, peraltro, aver contribuito a mettere in ginocchio una nazione, una città, un quartiere con i suoi abitanti e la sua storia. Quando tutto ciò cambierà, quando la classe politica e le Istituzioni si trasformeranno in bene comune al servizio di ogni cittadino, solo allora in ogni quartiere, non più periferico, non più isolato, non più disagiato, non più ricattato, si potrà votare ‘liberamente’ senza condizionamenti e paure indotte, ma solo con la propria ragione e la propria coscienza.

Alfio Lisi

Catania

Free Green Sicilia

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