Importante sentenza in prossimità della tornata di elezioni amministrative prevista a maggio
Almeno il 40 per cento dei posti nella Giunta comunale deve essere assegnato alle donne. È quanto emerge dalla sentenza 633/13, pubblicata dalla sezione seconda bis del Tar Lazio che ha bocciati i provvedimenti di un Comune in provincia di Roma. Non è bastato per il sindaco nel formare la squadra affidare una superdelega all’unica assessora della Giunta. Insomma: se si vuole garantire vera eguaglianza non può che essere individuata una soglia quanto più approssimata alla pari rappresentanza dei sessi, «da indicarsi dunque nel 40 per cento di persone del sesso sotto-rappresentato». Il criterio di qualità non può supplire a quello di quantità, dal momento che le norme e i principi, di derivazione soprattutto comunitaria, puntano soprattutto a garantire l’equilibrio fra i generi negli organi di Governo e in tutti quelli rappresentativi. Risulta necessaria, nel caso di specie, una interpretazione costituzionalmente orientata dello Statuto comunale.
Per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” questa sentenza è uno schiaffo per quei sindaci irrispettosi nei confronti delle donne e di tutte le normative che tutelano la rappresentanza di genere e il rispetto delle pari opportunità. Oggi per tutte le donne è una vittoria di una importantissima battaglia di civiltà, che auspichiamo rappresenti un cambiamento per la società civile italiana.