News On. Marconi 3_2013

lntervista dell’assessore Luca Marconi sui servizi all’infanzia.

D. Varie segnalazioni registrano un livello dei costi degli asili nido particolarmente basso. Elemento certamente positivo. Ma qual è lo stato del settore?

R. Abbiamo un totale di posti autorizzati di circa di 6.500 unità, sicuramente inferiore alle necessità storiche di questa Regione, ma che fa registrare un tasso di accoglienza dei nuovi nati di circa il 15%.

D. Quali sono le tipologie di servizio erogate in campo nidi?

R. In questo settore la Regione ha emanato normative che consentono di attivare ogni sorta di asilo nido: da quello comunale di proprietà a quello convenzionato, dall’aziendale all’agrinido e, infine, quest’anno è partita la sperimentazione per i nidi domiciliari che hanno suscitato un grande interesse.

D. I nidi domiciliari significheranno più occupazione e più bambini serviti?

R. Certamente la risposta è positiva, un po’ più difficile è fornire all’oggi l’entità numerica di nuovi posti di lavoro e di nuovi posti nido. Dovremo attendere almeno un anno per capire se l’esperimento ha funzionato e in quale misura incide nel tessuto sociale regionale.

D. Veniamo all’argomento più doloroso. Cosa riserva il bilancio 2013 ai servizi all’infanzia?

R. La quota regionale di 5 milioni storicamente consolidata dovrebbe restare tale nonostante sia previsto il taglio del 23% su tutte le voci di spesa regionali. Quello che verrà a mancare è un trasferimento una tantum di 1 milione 250 mila euro di competenza statale che abbiamo girato ai comuni nel 2012. Lo stanziamento per i nidi domiciliari di pari cifra sarà invece a disposizione delle nuove strutture per il 2013.

D. Oltre al bilancio quali altre novità per il 2013 andranno a toccare il costo del servizio o la sua disciplina?

R. Un obiettivo da raggiungere è sicuramente quello di un copertura territoriale globale che interessi tutti i comuni della Regione e che quindi metta in condizione anche i comuni non proprietari di un nido o senza un nido convenzionato di avere il servizio. Vorremo stimolare queste realtà locali, normalmente medio piccole, con l’erogazione del contributo pro capite per bambino. Con l’aggiunta del contributo di competenza comunale si darà la possibilità alle famiglie di usufruire di strutture anche se non presenti nel territorio comunale. Un secondo aspetto riguarda una nuova organizzazione delle tariffe che prevediamo nel nuovo Testo Unico dei Servizi Sociali per la persona e la famiglia. In questo si afferma un principio fortemente innovativo con l’introduzione di tre grandi fasce tariffarie: una prima bassa sotto la quale i servizi sono completamente gratuiti, una seconda intermedia in cui si paga proporzionalmente al reddito calcolato con il metodo ISEE, una terza alta dove si paga per intero il costo del servizio.

D. Non sembra di facile applicazione e comunque comporta scelte politiche molto forti.

R. Forse l’applicazione non sarà semplice, ma è possibile. Riguardo al valore politico dell’operazione è indubbio che sia di alto profilo e per questo viene proposto attraverso un atto legislativo che sarà il consiglio regionale a decidere in via ultimativa. Ma credo anche che sia il momento in cui chi amministra prenda con coraggio e chiarezza tutte le decisioni necessarie alla riorganizzazione di un servizio assolutamente necessaria se vogliamo continuare ad erogarlo a condizioni socialmente accettabili

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