PREMIERATO, UNIPROPORZIONALISMO E FUTURI GOVERNI DEI POPOLI

II destino dei cittadini ai cittadini (questo lo slogan) La Costituzione Italiana e’ orientata verso un premierato e non presidenzialismo, e’ il primo Ministro che detiene il potere legislativo[ Titolo terzo) . Occorre cambiare un solo articolo, della Costituzione [secondo comma art. 92] :”
Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri” Apro una paremtesi ( e’ vero che e’ il Capo dello Stato che nomina i ministri ma solo su proposta del Primo ministro. E non e’ vero che il Primo Ministro non puo’ revocarli , puo’ farlo utilizzando la mozione di sfiducia, secondo una sentenza dell’ Alta Corte)

L’ ingovernabilita’ del nostro Paese, e’ dovuta principalmente all’ incapacita’ del potere legislativo di autodemocratizzarsi, troppa partitocrazia e populismi sparsi a destra e manca, e ad un popolo che non sa di essere sovrano, scarsa conoscenza e utilizzo degli articoli 50,71,75. Attualmente con il porcellum non e’ il popolo che tetermina il suo destino ma e’ una piccola oligarchia, dai presidenti e segretari dei partiti, e da alcuni poteri forti ivi incluso l’ informazione, circa un 10% della comunita’. ( in tempi meno sospetti avrei usato classi)

Quindi e’’ auspicabile che Primo Ministro e’ eletto a suffragio universale e diretto con un unico turno, (onde evitare nuove elezioni ogni qualvolta che un eletto all’ alta carica e’ costretto a dimettersi o muoia, il Capo dello Stato puo’ passare il testimone al primo dei non eletti) Un ritorno in toto all’ articolo 94 della Costituzione, ossia alleanze post-elettorali, abolizione della questione di fiducia( non mi risulta che il bipolarismo abbia cambiato radicalmente il Paese. Occorre altresi’ cambiare il ruolo del legislatore, non piu’ al di sopra del cittadino ma alla pari, in primis abolendo il porcellum ( candidature multiple premi di maggioranza e liste bloccate)

Io nel mio piccolo l ‘ anno scorso avevo proposto l’ Uniproporzionalismo, un sistema universale ( per tutte le tornate elettorali e sistemi), consistente nella suddivisione in collegi elettorali del Paese, con raccolte di firme per le liste negli stessi, ad ogni tornata elettorale e da tutti i partiti e “partitini”, proporzionale senza nessun sbarramento e assegnazione dei seggi in base ai voti ottenuti dai candidati, con sistema uninominale a prescindere dalle liste (il destino dei cittadini ai cittadini) Se c’e’ una cosa che ho carpito in tanti anni d’ interessamento (disinteressato) della politica’ e’ che nessuno ha la bacchetta magica (tranne in campagna elettorale).

Fare politica e’ facile in campagna elettorale, TUTTI VOGLIONO VINCERE il difficile arriva dopo, alla formazione dell’ esecutivo, del primo bilancio dello Stato ( uno dei problemi vitali sono i buchi che ogni governo lascia nelle cassa ), ossia GO-VER-NA-RE. L’ ordinamento costituzionale del nostro parlamento prevede si una maggioranza per governare, (1) ma non prestabilita prima dell’ elezioni (2) e non di un solo partito o della stessa coalizione. La formazione dei governi e’ regolata dalle leggi elettorali, costituzionalmente il Primo Ministro designato o eletto puo’ sceglire il pluralismo (e dovrebbe per il bene del Paese) politico venuto fuori dalle urne, non ha che la difficolta' delle scelte. La nostra Repubblica ha sempre avuto come piattaforma il pluralismo politico e civico:” Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.” E per rispettare questo articolo che occorre che la politica ritorni ai cittadini per i cittadini.

Carmine Gonnella
Londra

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