SUL “FEMMINICIDIO” DEL PARROCO DON PIERO CORSI E CHE DIRE SUL MASCHICIDIO” DEI SEPARATI ?

Premesso che non voglio spezzare qualche lancia a favore del Parroco
don Piero e nemmeno per il Vaticano che lo ha censurato, vorrei fare
una mia personale considerazione senza aver letto niente, o quasi, di
ciò che è successo in relazione a questo fatto.
Io penso, posto che il Parroco di Lerici non sia “incapace di
intendere e di volere”, che egli non avesse voluto dire ciò che la
stampa e le femministe hanno voluto per forza voler capire e far
capire con “vis” populistica. E penso nel contempo che il Vaticano,
recependo in pieno il senso religioso di quanto avrebbe scritto nella
fotocopia affissa all’estero della Chiesa da parte di don Piero, abbia
voluto in qualche modo parare il colpo, censurando il fatto, onde
evitare che un pensiero populista collettivo, magari anche alimentato
da una situazione economica che spinge a lamentarsi piuttosto che a
esternare soddisfazione, danneggiasse tutto il sistema ecclesiale, a
partire dalla Santa Sede.
Mi par di aver sentito che nessuno sa cosa ci fosse veramente scritto
nella fotocopia affissa nella bacheca della Chiesa di Lerici e che i
giornali e i telegiornali si sono guardati bene dal dirlo dopo una
sorta di scoop dal tenore “violenza mediatica”, attraverso illazioni e
mezze frasi. Sulla “Stampa” viene riportato :

‘Le donne devono fare un esame di coscienza: provocano gli istinti e
vanno a cercare guai, quindi il femminicidio è in gran parte colpa
loro. Bufera per il manifesto misogino affisso per le festività
natalizie dal parroco don Pietro Corsi sul portone della chiesa di San
Terenzio nel comune di Lerici. La prima frase è tra virgolette, ma è
solo una frase fra le tante dell’articolo. e, come si sa, anche il
diavolo può citare frasi della Bibbia a suo vantaggio.
I giornalisti come il diavolo quindi che mistifica la realtà e il
povero parroco vittima di un finto moralismo, vittima di una società
secolarizzata come la nostra che lo colpevolizza senza ragione.”

C’è da chiedersi se sia possibile che improvvisamente, in un sol
colpo, gli uomini siano impazziti? Io non lo credo, anche se oggi si
può constatare che, per la cosiddetta pagnotta, si fa tutto ed il
contrario di tutto (politica docet !) Ergo, non siamo certamente alla
pazzia collettiva maschile. Il nodo sta nel fatto che le donne sempre
più spesso provocano, cadono nell’arroganza, si credono autosufficienti
e finiscono con esasperare le tensioni. Bambini abbandonati a loro
stessi, case sporche, piatti in tavola freddi e da fast food, vestiti
sudici. Dunque se una famiglia finisce a ramengo e si arriva al delitto
(forma di violenza da condannare e punire con fermezza) spesso le
responsabilità sono condivise”, questo, a mio avviso e con linguaggio
di altri tempi, sembrava voler dire don Piero, e ognuno è libero di
darne il giudizio che crede. Oggi, aggiungo io, ci sono padri separati,
persone oneste e per bene, che per pagare gli alimenti a certe mogli
che hanno causato la separazione (non succede quasi mai il contrario)
sono costretti a dormire in macchina ed alimentarsi alla “Caritas”. E
questo, per analogia, che cos’è ? Forse, “Maschilicidio”? (cfr.
Gazzettino proprio di oggi 29/12)
Quando don Piero dice che certa stampa (non la comprende tutta) è
fatta da giornalisti disgraziati, malvagi, giullari, che alimentano
crociate di pezzenti ecc.ecc. gli si può dare torto dopo ciò che
succede ogni giorno anche in questo contesto, in cui il Presidente
della Repubblica trasforma una richiesta di grazia in una pena
pecuniaria ?
Che si tratti di una forma-mentis parrocchiale, quella di don Piero,
che lambisce il fondamentalismo di altri tempi è fuor di dubbio: la
donna è sempre stata rappresentata dai fondamentalisti come origine
del peccato (originale ma non solo). E' vero che le ragazze di oggi
spesso si vestono (o si svestono) in modo provocante. Se tutto sommato
a me piace che mi provochino in tal modo, ci sono in giro individui che
perdono la testa e stuprano o ammazzano. Ed anche questo, purtroppo, è
vero.

Per cui, ripeto e concludo. Io penso che in tutta questa vicenda, in
cui la strumentalizzazione socio-politico-religiosa, ha senz’altro
giocato un ruolo di prim’ordine, Don Piero Corsi, con tutti i difetti
che può avere un essere umano, abbia voluto esprimere, magari in malo
modo, un pensiero evangelico. Che, ahimè, è stato ripreso anche dai
suoi superiori solo per non ossidare l’immagine della Chiesa.
Se così non fosse, non esiterei un solo attimo a definire don Piero
uno sprovveduto, per non usare altro aggettivo…squalificativo.

ARNALDO DE PORTI

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