''Voglio scusarmi con tutti per quella che voleva essere solo un'imprudente 'provocazione'. In particolare mi voglio scusare con tutte quelle donne che si siano sentite offese in qualche modo dalle mie parole''. Lo ha detto il parroco di San Terenzo a proposito del volantino sul femminicidio affisso in chiesa. Ecco la tempra, il carattere di questo signore con la tonaca. Sicuramente avrà ricevuto una ramanzina telefonica da parte del vescovo, che gli avrà detto che non conviene per la Chiesa giustificare il comportamento di stupratori e assassini; sicuramente gli sarà stato imposto di chiedere scusa pubblicamente e lui, dopo aver fatto l’arrogante con un giornalista che gli chiedeva spiegazioni, adesso cambia improvvisamente atteggiamento e chiede scusa. Ma bastano la scuse? A mio parere, dovrebbe essere allontanato per un po’ di tempo dalla chiesa dove ha affisso il volantino con le farneticazioni copiate da un altro signore di alta levatura morale, il direttore di Pontifex, prendersi un po’ di riposo per leggere libri sulla relazione tra generi, e cercare di capire quali possano essere la ragioni che ancora oggi in Italia fanno ritenere agli uomini d’avere il diritto di decidere loro come le donne debbano vivere la loro vita. Si può mai affrontare un problema così grave, come quello dei maltrattamenti alle donne, della uccisione così frequente di donne, affermando con sconcertante disinvoltura che esse vanno in giro troppo scoperte, oppure con l’idiozia di Bruno Volpe, di non esporre biancheria intima nelle vetrine? Ma si può?
Francesca Ribeiro
