PRIMARIE POPOLARI E FINE DELLA PARTITOCRAZIA

Abbiamo sempre ribadito che non occorre fare delle primarie per scegliere i papabili alla gestione della Cosa Pubblica, sia a livello locale, sia nazionale. Due le alternarive democratiche da considerare….
(1) Una legge dello Stato (art. Cost. 49.) cui stabilise che chi si candida alla gestione della Repubblica prima delle elezioni, non dovrebbe avere pendenti penali o civili (indegnità morale) a: indagato, b: in attesa di giudizio.
(2) Sottoscrizione diretta da parte del cittadino a livelli collegiali.
Questa seconda alternativa potrebbe porre fine alla partitocrazia e ai rimborsi elettorali. Ad ogni tornata elettorale parlamentare ,una volta diviso il Paese in 50 collegi ogni lista presentata, dovra’ essere sottoscritta da 5/6 mila cittadini. In questo modo, chi sottoscrive una lista in linea di massima dovra’ anche finanziarla, sia a livello nazionale, sia locale. Ultima considerazione, le primarie del PD a mio modesto avvivo avrebbero avuto gli stessi risultati se si fossero svolte a livello di assemble. Secondo me quella di raggiarare leggi e Costituzione, deve far parte di qualche malformazione genetica da parte del legislatore e del costituente italiano. (I will say no more. Si fa per dire )

Carmine Gonnella (Progetto Pie) Londra Italy

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