Uno Stato «neutro» rispetto alle religioni, non si identifica con uno Stato ingiusto, così come uno Stato confessionale non si identifica con uno Stato giusto

Il cardinale Angelo Scola “ha rimarcato tutto il suo scetticismo sul modello di Stato «neutro» rispetto alle religioni e non confessionale perché alla fine «lo Stato cosiddetto “neutrale”, lungi dall’essere tale, fa propria una specifica cultura, quella secolarista, che attraverso la legislazione diviene cultura dominante e finisce per esercitare un potere negativo nei confronti delle altre identità, soprattutto quelle religiose, presenti nelle società civili tendendo a emarginarle, se non espellendole dall’ambito pubblico»… Lo «Stato – dice Scola – ha finito per dissimulare, sotto l’idea di “neutralità”, il sostegno dello Stato a una visione del mondo che poggia sull’idea secolare e senza Dio»” (La Repubblica.it – 6 dicembre).
Comprensibile la preoccupazione del cardinale, però forse sarebbe opportuno non dimenticare che uno Stato «neutro» rispetto alle religioni, non si identifica con uno Stato ingiusto, così come uno Stato confessionale non si identifica con uno Stato giusto. Parimenti la distinzione tra credenti e non credenti, non si identifica assolutamente con la distinzione tra buoni e cattivi. La Chiesa sa benissimo che se Dio esiste, e se la Chiesa è corpo di Cristo, di questo corpo fanno parte tutti coloro che fanno il bene e fuggono il male, a prescindere dal fatto se siano atei o credenti. Leggiamo Matteo: “Allora risponderà loro dicendo: – In verità vi dico: ciò che non avete fatto a uno di questi più piccoli, non l'avete fatto a me -. E questi se ne andranno al castigo eterno, i giusti invece alla vita eterna” (Mt 25, 45 – 46). La distinzione non è tra credenti e non credenti, ma tra giusti e ingiusti; e l'esperienza insegna che non è necessariamente la credenza in Dio a rendere giusto un uomo. Il versetto di Marco: “Chi crederà e si farà battezzare sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato”, significa ovviamente che sarà condannato chi avendo capito ciò che è bene e ciò che è male, rifiuterà il bene e deciderà volontariamente per il male. Se Dio esiste, un mondo senza Dio non è ipotizzabile. Se Dio esiste, non è possibile non farlo esistere. In qualche modo il Creatore sarebbe presente inevitabilmente nel cuore delle sue creature. Possiamo chiudere gli occhi, fingere che la luce non ci sia, negarne l'esistenza, ma non vanificarne gli effetti.
Renato Pierri

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