APPROVATO L’ODG DELL’ON. BUCCHINO: UN ASSEGNO DI SOLIDARIETA ALLE FAMIGLIE MONOPARENTALI

L’assegno di solidarietà per le famiglie monoparentali era l’obiettivo di una proposta di legge presentata all’inizio dell’anno dall’On. Gino Bucchino e co-firmata da 40 parlamentari di diversi schieramenti politici. Considerato che la proposta non è stata ancora discussa dal Parlamento, l’On. Bucchino l’ha rinnovata trasformandola in un Ordine del giorno durante la discussione della Legge di stabilità che è stato approvato dal Parlamento.

Il parlamentare eletto nella Circoscrizione Estero ha sempre dedicato interesse e impegno per le questioni sociali e considerato che le famiglie con un solo genitore rappresentano una realtà sempre più diffusa nella società contemporanea ha chiesto al Governo di approntare misure di sostegno e interventi specifici volti a scongiurare situazioni di grave povertà e di disagio sociale sempre più in aumento nel nostro Paese. Infatti è spesso automatico il legame tra le condizioni di precarietà e povertà e la situazione delle famiglie monoparentali; questi nuclei familiari rappresentano una sfida per le politiche sociali di ogni Paese; quasi il 90 per cento delle famiglie monoparentali è costituito da donne costrette a dover prendere su se stesse tutte le responsabilità di capofamiglia per fornire sia il sostentamento sia le eventuali cure; la tipica madre sola è spesso disoccupata oppure ha un'occupazione precaria o a tempo parziale, caratterizzata da un salario e da una sicurezza del posto di lavoro inferiore alla media, con scarse possibilità di un avanzamento in carriera o di un miglioramento della qualità dell'impiego; quelle delle famiglie monoparentali è un fenomeno in continuo aumento, rivelato dal fatto che nel 1983 i genitori single in Italia erano stimati in 1.371.000, nel 2000 erano diventati 1.787.000 e attualmente sono più di 2 milioni; donne, spesso con figli piccoli, che lavorano per fare fronte alle spese necessarie per mandare avanti la famiglia; sono single perché separate, divorziate, vedove o perché hanno fatto la scelta coraggiosa di portare avanti da sole una gravidanza indesiderata e non voluta dal proprio compagno.

Bucchino rileva che uno studio della Commissione europea sulla povertà e l'esclusione sociale delle famiglie monoparentali ha messo in evidenza come il 20 per cento dei bambini europei viva con un solo genitore; è stato calcolato che, in media, il rischio che questi bambini diventino poveri è del 34 per cento, contro il 19 per cento degli altri bambini; l'OCSE ha, inoltre, pubblicato una statistica sulla composizione delle famiglie nei 30 Stati membri: la media delle famiglie monoparentali in tali Paesi è del 9,1 per cento; in risposta a questa realtà, la Commissione europea ha segnalato la necessità di orientare le politiche sociali verso i genitori soli e i loro figli, attraverso misure di assistenza finanziaria, servizi sociali e una maggiore integrazione nel mondo del lavoro.

Il parlamentare ha ricordato nel suo ordine del giorno il fatto che fino ad oggi le politiche attuate in Italia per soddisfare i fabbisogni delle madri sole – intese come soggetti beneficiari di interventi socio-assistenziali – siano state realizzate prevalentemente dagli enti locali (regioni e comuni), mediante iniziative finalizzate ad approntare aiuti per l'accesso a mutui e affitti agevolati, per assegnare posti negli asili nido, per garantire il diritto di accesso ad alloggi di edilizia residenziale pubblica o per accordare agevolazioni di tipo fiscale; mentre sono rare le leggi a livello nazionale a sostegno della famiglia, della genitorialità o dell'infanzia che fanno esplicito riferimento alla categoria «madri sole».

L’ordine del giorno approvato dall’aula di Montecitorio impegna il Governo a predisporre una legislazione organica nazionale che disciplini e riesamini complessivamente il sistema di tutela e di assistenza in favore dei soggetti più deboli con particolare attenzione al sistema di tutela normativa delle famiglie monoparentali predisposto attualmente in massima parte dagli enti locali, introducendo un assegno di solidarietà allo scopo di far fronte alle esigenze di base e impellenti delle famiglie monoparentali in stato di bisogno.

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