Premesso che la grande voragine che si è creata a lato della rotatoria di Busche poteva determinare la morte di coloro che stavano transitando in quel momento (famiglia Assessore Bond , nonché l’autobus, docent !), vorrei fare alcune considerazioni, non proprio tenere, ma di natura graffiante nell’interesse della verità.
La prima. Non penso che ciò che è successo sia conseguente del tutto alla eccezionalità del fenomeno atmosferico in quanto il processo che ha dato i natali alla voragine, aveva ed ha anche per il futuro, una causa ben precisa: a lato della rotatoria c’è un torrentello invisibile che finisce nella diga di Busche, torrentello che, ingrossato dalla pioggia, ha compromesso la sicurezza del manufatto creando progressivamente e gradualmente la voragine, come mi hanno riferito alcune persone del posto interpellate.
La seconda. Prima di fare una rotatoria, in una posizione della specie, è necessario accertare sotto l’aspetto idrogeologico, che non esistano appunto potenziali problemi da questo punto di vista: a me hanno comminato una grossa multa perché.. una specie di pollaio non era stato concepito in veste antisismica…
La terza. Il Comune di Cesiomaggiore, come ho scritto più volte sulla stampa, doveva privilegiare meno le continue, se non addirittura giornaliere, irrigazioni al tappeto erboso della rotatoria (tra l’altro in un periodo in cui era vietato sperperare l’acqua) perché, almeno a mio avviso, ciò sta a significare che si “scopa dove passa il prete”, come dicevano una volta i nostro saggi e non si da importanza a ciò che sta sotto, ossia al necessario.
La quarta. Mi meraviglia che, ancor oggi, non sia stata aperta un’inchiesta da parte della Procura, stante il fatto che, nel caso di specie, ci sarebbe andata di mezzo la vita di noi cittadini.
Questo per parlar chiaro, in attesa del rimpallo delle responsabilità…
ARNALDO DE PORTI
Giornalista