Napoli: mancata refezione e scuse superflue

A Napoli 33mila bambini delle scuole statali e comunali, con le rispettive famiglie, costrette in questi giorni a scendere in strada per il rispetto dei propri diritti, attendono dall’inizio del corrente anno scolastico che vengano varati i provvedimenti che consentano di fruire, come è loro diritto, del tempo pieno: provvedimenti che consistono nell’attuazione della refezione scolastica e, per le sole scuole comunali, nell’assunzione delle maestre necessarie. Si aggiunge, a questo quadro negativo, la mancanza anche degli insegnanti di sostegno. A fronte di questo grave problema che penalizza tante famiglie un presidente di una delle dieci municipalità, alle quali compete l’erogazione del servizio della refezione scolastica, pensa di cavarsela con una lettera di scuse, ammettendo i danni arrecati. Evidentemente il Cavaliere fa scuola e dopo le scuse agli italiani, arrivano anche le scuse degli amministratori locali. Con una differenza di non poco conto, che il primo è stato mandato a casa mentre i pubblici amministratori napoletani che hanno palesemente sbagliato per loro stessa ammissione sono ancora saldamente al loro posto. Ci auguriamo che si ponga al più presto rimedio a questa disparità, usando lo stesso metro anche per questi ultimi.

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