Calcio. L’Inter doma la Juve. Fine di un ciclo

Interrotto il ciclo dell'imbattibilità juventina, gli equilibri del campionato ora appaiono meno stabili. Il 3-1 dell'Inter a Torino ha rotto l'incantesimo dei bianconeri che durava da 49 gare, un cammino fatto solo di vittorie e pareggi, mai una sconfitta.

Questa è arrivata nel momento peggiore, contro la rivale di sempre, contro la squadra che le ha scippato lo scudetto di Calciopoli, contro la più diretta concorrente di questo campionato. In più, la disfatta è arrivata in casa, allo Juventus Stadium, davanti ai propri tifosi. Come affronterà la Juve questo brusco ko? Quali eventuali conseguenze porterà e quanto influenzerà sulla propria convinzione? È lecito porsi questi interrogativi visto che la squadra di Conte non è abituata a perdere e per lo più in questo modo.

Il merito della vittoria nerazzurra è senza dubbio dei giocatori, i veri interpreti sul campo, ma come fare a non considerare anche la mano dell'allenatore in questa che si può definire un'autentica impresa? Stramaccioni è sì giovane, ma evidentemente ha dimostrato il fatto che essere preparati, oltre ad avere un riconosciuto talento, paga più di avere una carta d'identità datata.

La 'spensieratezza tattica' descritta da Marotta nel definire l'atteggiamento offensivo dell'Inter con i tre attaccanti, ha fatto infuriare il giovane tecnico romano che non ha gradito tale espressione lamentando una mancanza di rispetto per il lavoro che quotidianamente lui ed i suoi uomini svolgono sul campo. A parte l'eventuale permalosità del mister nerazzurro, c'è da evidenziare che la spregiudicatezza offensiva è stato il chiaro messaggio di forza che Stramaccioni ha voluto lanciare ai suoi rivali. La ragione è stata poi avallata dal risultato finale di 3-1 per i nerazzurri, più forti anche degli episodi contrari, come il gol del vantaggio juventino in chiaro fuorigioco.

Ora il campionato diventerà più interessante, più avvincente, certi che da oggi in poi, quando si giocherà contro la Juventus, si avrà a che fare con una squadra che non è più imbattibile.

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