“Facciamo un pacco alla camorra”: un’idea di economia contro le logiche criminali

di Gianluca Palma

Un’altra idea di economia per combattere gli interessi e i profitti dei clan. Un’economia sociale alternativa, che favorisca l’inserimento lavorativo delle classi più svantaggiate e che, al contempo,rispetti i diritti dei lavoratori. Tutto ciò sta alla base dell’iniziativa “Facciamo un pacco alla camorra”, giunta ormai alla terza edizione e organizzata dal Comitato Don Peppe Diana, dalle cooperative “Al di là dei sogni”, “Arte&Kore”, “Eureka” e “Fuori di zucca” e ancora Radio Siani, Resistenza Anticamorra, realtà di Scampia, e da NCO( Nuova Cooperazione Organizzata).

“L’idea del pacco alla camorra – spiega Ciro Corona di Resistenza Anticamorra – nasce in contrapposizione alle logiche criminali di gestione degli affari e dell’economia volti unicamente a trarre profitti in maniera illegale a discapito della gente onesta”.

Il “pacco” di per sé si richiama a quelli che i venditori ambulanti vendevano ai turisti appena arrivati alla stazione dei treni di Napoli: prendevano dei mattoni, li ricoprivano ad arte con degli involucri e li mettevano in questi pacchi spacciandoli ai mal capitati come televisori o stereo per esempio e li vendevano a caro prezzo. Veri e propri geni del male.

Oggi, al contrario sono le associazioni e le cooperative che lavorano quotidianamente su territori come Scampia, nel casertano e in altri luoghi dove il dominio della camorra si fa sentire forte, che vogliono “fare il pacco” alla criminalità organizzata.

“L’iniziativa – prosegue Corona – vuole essere una dunque un’alternativa di lavoro per quei ragazzi che lavorano nelle piazze di spaccio(e Scampia è l’esempio principale, ndr) li inseriamo in questi percorsi mostrandogli che un’altra possibilità di vita esiste. Molti di loro ci dicono che vogliono smettere di spacciare droga ma hanno bisogno di avere un lavoro ed è qui che arriva il nostro aiuto”.

Ora che Natale si avvicina questi “pacchi” possono essere delle buone idee per fare un regalo, al loro interno si possono trovare prodotti biologici, succhi di frutta alle pesche provenienti da un bene confiscato di Chiaiano, poi caffè, zucchine sott’olio, patè di zucca, melanzane. Ma non solo cibo.

Ci sarà un calendario realizzato da Radio Siani e anche borse e oggetti legati all’ambito della moda. A seconda delle dimensioni i pacchi variano tra 20, 40 e 60 euro.

Nella scorsa edizione l’iniziativa venne inaugurata a Napoli alla presenza del sindaco De Magistris, “ci auguriamo che anche quest’anno il sindaco sia presente, le istituzioni locali sono tutte invitate” affermano gli organizzatori.

I prodotti si troveranno facilmente presso la “Bottega saperi e sapori” gestida da Libera a Napoli e in tutte le cooperative aderenti al pacco a partire dal 30 Ottobre, giorno in cui l’iniziativa verrà presentata a Milano e si farà il giro di alcune città italiane passando anche per Roma.

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