Questo vorrei dirlo ai 18 eletti all’ estero che nelle prossime settimane ( o mai) si accingono a votare la proposta di riforma della legge Tremaglia di Malan (PdL) , sulla modalita’ di voto dall’ estero. Il fatto, che il cittadino deve con una dichiarazione spontanea chiedere l’ opzione del voto postale altrimenti non vota, e truffaldino ed anche incostituzionale. Tutti sappiamo ( tranne loro) che il silenzio /assenso, secondo la Cassazione e’ incostituzionale.
Detto questo vorre spendere alcune riflessioni in caso la proposta andasse in porto. (1) Con il silenzio/assenso, e’ vero che votera’ solo chi e’ interessato, ma signori l’ afflusso all’ urne ( o meglio alle poste) si ridurra’ piu’ della meta’. (2) Poi, inserire una copia di un documento di ricoscimento nella plico, condurebbe ulteriorlmente il cittadino dai patronati (3) L’ inserimento della copia del passaporto, carta d’ identita’ o codice fiscale, sarebbe stato un ottima idea se a gestire il plico dalla A alla Z, fossero stati i comuni. (4) Introduzione di un nuovo registro elettorale basato sul silenzio/assenso potrebbe significare la fine del voto all’ estero ( come suddetto) Il nuovo registro dovrebbe venir fuori dall vecchio AIRE, mi spiego:
Al cittadini gia’ registrati al AIRE, ad ogni tornata elettorale andrebbe spedito un dichiarazione in cui si chiede, indirizzo in vita, numero di un documento di riconoscimento valido e opzione di voto. Ossia informarlo delle nuove normative. Mi auguro che su quest’ ultima riflessione i nostri eletti all’ estero possano essere piu’ chiari di me e smettetela di trattarci come se fossimo tutti dei criminali
( I will say no more. Si fa per dire)
Carmine Gonnella (Progetto Pie) Londra Italy