L’ITALIA S’E’ DESTA

Che triste autunno! Se il buon giorno si vede dal mattino, di giornate“buone” ce ne saranno poche in questi mesi che ci separano dal 2013 edalle consultazioni politiche. Ciò che paventavamo si è verificato.L’Italia, la nostra Italia, resta in una situazione di fibrillazionesocio/economica e le oscillazioni della Borsa lo confermano.Nell’incertezza sulla formazione del prossimo Esecutivo, tuttiintendono dire la loro. Dal Capo dello Stato ai leaders dei partitivecchi e nuovi di questo scampolo di Seconda Repubblica. L’attualeLegislatura ha il tempo contato. Dato che non rappresenta nessunamaggioranza, ma è in vita per merito altrui, pochi lo rimpiangeranno.Certamente non ne sentirà la mancanza il Popolo italiano. Il Governo“tecnico” è andato avanti con pochi ostacoli, ma con critiche sempremeno velate. Insomma, in una condizione di scarsa attendibilità.Quando un potere legislativo, com’è il nostro, non riesce a trovare dimeglio che appoggiare un Esecutivo “Tecnico”, allora significa chel’attuale classe politica ha fatto il suo tempo. Del resto, se le cosenon vanno bene su tutti i fronti, i motivi hanno origini lontane. Nonè più possibile, né consigliabile, vivere alla giornata. Anche se bensappiamo che il domani non potrà essere migliore dell’oggi. Glierrori, in parte evitabili, sono degli uomini, ma sembra che sial’intero Paese ad essere messo sotto inchiesta. La prospettiva è lastessa: ancora sacrifici. Non per tutti. Ci meritavamo, certamente,di meglio. Però, se è andata male, sappiamo chi “ringraziare” e chievitare di ritrovare sulla nostra strada. Le elezioni del prossimoanno ci consentiranno, volendolo realmente, di fare piazza pulita.Sulle posizioni che abbiamo assunto, ben note a chi segue i nostriinterventi, non ripiegheremo. Sicuri di non essere da soli. Se inPatria non si “dimentica”, all’estero ci si “ricorda”. Un ricordo che,al momento opportuno, potrà misurare il peso del voto dei milionid’italiani oltre frontiera. Quando sapremo i nomi degli “eleggibili”,saremo liberi con tutti. Non dobbiamo favori a nessuno e questa è lanostra forza. Sbagliare è umano; lo accettiamo, però, solo se nonviene meno la buona fede. Non a caso, siamo sempre stati coerenti allenostre asserzioni. Se non sono andate a buon fine, non abbiamoarrecato danno a nessuno. Ci siamo mossi unicamente per tentare latutela dei pochi diritti in Patria dei Connazionali all’estero. Control’indifferenza di una classe politica denaturata ed impoverita daconcreti ideali. Non ci siamo risparmiati neppure nei confronti dichi, a parole, si è proclamato dalla loro parte. Meno parole e piùfatti. Chi ha buone orecchie per sentire, non resti”sordo” a questanostra riflessione. Basta con le promesse non mantenute ed i bilanciprima in “ordine” e, poi, da “sanare”. Finalmente, l’Italia s’è destaed il “sistema”, nonostante i tanti tentativi di recupero, è altramonto.

Giorgio Brignola

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