Nel mio articolo pubblicato su Reset Italia il 12 ottobre, dal titolo“Bernadette non ingannò nessuno…”, ho scritto cose vere (fino a provacontraria) sul libro di Vittorio Messori “Bernadette non ci haingannati”. Qualcuno però ha visto in quelle cose vere, un certo astioda parte mia verso lo scrittore cattolico. Non nascondo che Messorisia riuscito ad irritarmi lievemente, ma questo è da attribuire a duegiusti motivi. Il primo è che in genere non nutro simpatia versocoloro che, consapevolmente o inconsapevolmente, traggono in inganno ifedeli e, nel caso di Lourdes, tanti poveri malati che spendono denaroed energie per recarsi in quel santuario, senza sapere che se laMadonna vuole aiutarli, come una madre amorevole li soccorre là dovesi trovano, a casa o in ospedale.Il secondo motivo della mia irritazione, il lettore potrà trovarlonell’articolo che trascrivo, apparso qualche ora fa su Affaritaliani..”Golia contro Davide, nel nome di Maria”Torna a far discutere “Nostra Signora di Lourdes”, ilsaggio-inchiesta di Renato Pierri, che confuta sulla base del Vangeloil mito delle apparizioni alla pastorella Bernadette. L’editoreFrancesco Bogliari (che ha pubblicato il libro con il marchio Mind)scrive ad Affaritaliani.it. E parla di Vittorio Messori, che perMondadori ha appena pubblicato un libro dall’approccio totalmenteopposto, “Bernadette non ci ha ingannati”… LA LETTERAMercoledì, 17 ottobre 2012 – 11:59:00di Francesco Bogliari*Il gigante Golia è Vittorio Messori, il piccolo Davide è RenatoPierri. Entrambi scrittori cattolici, entrambi specialisti inapparizioni mariane. Con la differenza che il primo è di ritoufficiale vaticano, il secondo no. Fatto sta che il secondo, ilpiccolo, Davide-Pierri, lo scorso maggio ha pubblicato per un piccoloDavide-editore, Mind, un libro che confuta sulla base del Vangelo ilmito delle apparizioni alla pastorella Bernadette: Nostra Signora diLourdes. E adesso il gigante, Golia-Messori, ha pubblicato per unGolia-editore, Mondadori, un libro dall’approccio totalmente opposto,Bernadette non ci ha ingannati, nel quale restaura l’ortodossia sulleapparizioni di Lourdes.Niente di strano, nel mondo c’è posto per tutti, cattolici, musulmani,buddisti, animisti, agnostici, atei, vegetariani, pedoni, allevatoridi lombrichi, tifosi dell’Atalanta ecc. Quello che spiace rilevare èil senso di superiorità che – con l’autorità di un dogma pontificio –Messori riversa sul suo “avversario”. Lo ha fatto a maggio, inoccasione dell’uscita del libro di Pierri, sulle colonne del Sole 24Ore (contestando una lusinghiera recensione di Massimo Teodori). Lo faadesso nel suo Golia-libro, dove cita per contrastarle alcune tesi diun generico “signore” che ha pubblicato (si potrebbe dire, ha osatopubblicare) un libro antitetico al suo. Senza segnalare né il titolodell’opera né il nome e cognome di quel misterioso “signore”.Fanno così solo i Grandi, quando dall’alto della loro potenza guardanoverso il basso dove si muovono i Piccoli senza nome, degni dicondiscendente disprezzo.Detto tra parentesi, essendo Messori stato allievo in gioventù di ungrande storico, Alessandro Galante Garrone, avrebbe dovuto imparareche le fonti si citano in maniera trasparente e completa, soprattuttoquando si vuole confutare le tesi del loro autore.Ma così è. Volete mettere l’autorità che dà il fatto di essere dallaparte della Verità?In un passo del suo articolo sul Sole 24 Ore Messori definiva l’autoredel libro concorrente “a me, come a molti altri, ignoto quale espertodi quegli eventi”. Una domanda a Messori: dato che Pierri non sarebbe“esperto” della materia, chi attribuisce tale patente? Il rettore delSantuario di Lourdes? Il presidente della Camera di commercio dellalaboriosa cittadina pirenaica che deve alla Santa Grotta tantaprosperità? Il Santo Padre? Messori stesso? O magari c’è un esame aquiz con le crocette come per l’accesso all’università?
* Editore, Mind Edizioni
