Newsletter CNF n.102

Riforma forense/ Un buon passo avanti verso il riconoscimento della specialità dell’avvocato. Ora approvare tutto il testo

 

La riforma forense torna oggi all’ordine del giorno dei lavori dell’aula della Camera dei deputati, al V punto. Dopo il buon passo avanti compiuto la settimana scorsa, quando Montecitorio ha approvato i primi 16 articoli della riforma, ora si tratta di continuarne velocemente l’esame. I tempi della legislatura stringono e per il Cnf è importantissimo che i lavori proseguano con la massima celerità e immediatezza per scongiurare il rischio intasamento in aula con altri importanti provvedimenti normativi.
Il Cnf ritiene che la strada imboccata dall’aula di Montecitorio sia quella giusta sia sotto il profilo del metodo che sotto quello del merito, almeno in massima parte. Rimane aperta la questione delle specializzazioni, interamente attratte nel circuito universitario, per le quali andrà recuperato anche nel proseguo delle votazioni, un ruolo centrale delle associazioni forensi specialistiche.
Quanto al metodo, Parlamento e Governo hanno ritrovato una linea comune rispettosa della tutela dei cittadini in un sistema democratico; nel merito, con gli emendamenti approvati, si è trovato un buon equilibrio tra la tutela dei diritti dei cittadini, il ruolo di garante proprio dell’avvocato e gli obiettivi di modernizzazione e liberalizzazione contenute negli ultimi provvedimenti governativi. D’altra parte, la discussione parlamentare ha fatto emergere la comprensione, da parte di tutti i gruppi politici, delle ragioni che impongono per gli avvocati una disciplina autonoma e speciale rispetto al resto delle professioni.
Il testo che sta prendendo corpo alla Camera non smentisce infatti i principi innovatori contenuti nella più generale riforma delle professioni, ma li declina in maniera compatibile al ruolo costituzionale dell’avvocatura; ne sottolinea la necessaria autonomia e indipendenza, rafforza il segreto professionale, aggiorna i compiti degli Ordini forensi promuovendo la loro vocazione pubblicistica. Più nel dettaglio, gli articoli finora approvati introducono una riserva di consulenza legale se connessa all’attività giurisdizionale e se svolta in modo organizzato e sistematico; affidano al Governo la delega di disciplinare le società tra avvocati escludendo il socio di puro capitale; dettano una normativa più adeguata alla attività forense della determinazione del compenso, riconoscendo il ruolo del Cnf e degli ordini; ripristinano il divieto di patto di quota lite. Le nuove norme introducono anche la formazione continua per legge, le specializzazioni secondo un doppio binario (corsi di specializzazione o comprovata esperienza professionale acquisita nel settore per almeno 5 anni da coloro che vantano una iscrizione all’albo di almeno 8 anni), l’assicurazione obbligatoria, a garanzia della qualità della prestazione e dell’affidamento del cliente, rafforzano il segreto professionale ed infine prevedono che il giuramento d’avvocato avvenga di fronte al COA di iscrizione.
Vai al testo coordinato con le modifiche
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Leggi L’intervista a Andrea Mascherin


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Parametri/ L’Università La Sapienza accende il faro sulle criticità dei nuovi criteri di calcolo dei compensi professionali”

 

Contratto d’opera professionale tra avvocato e cliente e determinazione del compenso alla luce della riforma professioni, che ha previsto obbligo di preventivo e di accordo sugli onorari. Il dipartimento di scienze giuridiche e il Master universitario di II livello in diritto privato europeo dell’università La Sapienza di Roma hanno organizzato per il 18 ottobre un seminario su questi temi, dal titolo “La determinazione dell’oggetto del contratto e i criteri di calcolo del compenso professionale forense”, per avanzare le prime riflessioni giuridiche sul nuovo assetto del rapporto avvocato-cliente. Al seminario partecipano: Guido Alpa, Giuseppe Colavitti, Antonio Damascelli, Andrea Fusaro Cesare Imbriani, Aldo Morlino, Gian Paolo Parodi, Andrea Pasqualin, Federico Pernazza, Cesare Pinelli, Vincenzo Vigoriti (ore 14-Aula Calasso Facoltà di Giurisprudenza-Piazzale Aldo Moro 5)
Vai alla Locandina dell’evento

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Riforma forense, parametri, regolamenti, geografia giudiziaria: seminario di lavoro CNF-Ordini

 

Il Cnf ha organizzato un seminario di studio e approfondimento su riforma forense, parametri, riforma professioni e geografia giudiziaria per fare il punto con gli Ordini forensi della disciplina in vigore, delle prime applicazioni giurisprudenziali, degli indirizzi assunti dagli Ordini e delle indicazioni date dal Cnf.
Nel corso del seminario di lavoro saranno illustrati i contenuti delle impugnazioni predisposte dal Consiglio. A questo scopo interverranno, in rappresentanza dei collegi di difesa a cui il Cnf ha conferito il mandato a impugnare, Vincenzo Cerulli Irelli, Angelo Clarizia, Mario Bertolissi. Il seminario si terrà venerdì 19 presso la “ SALA PIO X”, Borgo Santo Spirito, n. 80.
Vai alla Circolare di convocazione 28-C-2012


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Geografia giudiziaria: in Francia il taglio dei tribunali fa aumentare la durata dei processi

 

 

Una “riforma mancata” che ha creato in Francia una sorta di “deserto giudiziario”.
La commissione giuridica del Senato francese non promuove affatto la riforma della “carte judiciaire”, cioè la riforma delle circoscrizioni giudiziarie francesi avviata nel giugno 2007 e conclusasi nel gennaio 2011, che ha condotto alla soppressione di circa 1/3 delle strutture giudiziarie (passate da 1206 a 819) e ha interessato principalmente i tribunali di primo grado (drasticamente ridotti da 476 a 178).
Estremamente controversa, la riforma è stata accompagnata da manifestazioni e proteste di ampia portata su tutto il territorio francese, alle quali hanno aderito magistrati, funzionari, avvocati e personale delle strutture giudiziarie.
Le critiche e i dubbi espressi dal parlamento francese riecheggiano le posizioni espresse più volte dal Cnf in relazione alla versione italiana della revisione della geografia giudiziaria.
In Francia come in Italia, infatti, gli operatori non negano l’opportunità di un intervento razionalizzatore della distribuzione di tribunali e procure sul territorio nazionale, ma giudicano insufficiente l’esclusiva logica “budgetaria” seguita dai governi, che ha compromesso le condizioni di esercizio del “servizio pubblico della giustizia” e la sua presenza sul territorio.
Le conclusioni alle quali lo studio è giunto è che: 1) la riforma è stata precipitosa e integralmente realizzata tramite decreti sulla base di un calendario estremamente rigido. Le concertazioni con le parti interessate sono state inesistenti o gravemente insufficienti; 2) la riflessione sulla geografia giudiziaria non è stata accompagnata da alcuna riflessione sull’organizzazione giudiziaria e sulla distribuzione dei tribunali; 3) rispondendo a logiche prevalentemente “budgetarie” si è privilegiata l’applicazione meccanica di criteri legati all’attività delle giurisdizioni che ha portato alla soppressione delle strutture giudiziarie piuttosto che alla riconfigurazione delle medesime.
Il documento registra certamente alcuni effetti positivi (una certa razionalizzazione del funzionamento di alcune giurisdizioni dovuta anche alle misure di sostegno finanziario che hanno accompagnato la riforma e permesso di ridurne le ricadute negative). Ma evidenzia come più cospicui siano quelli negativi, sintetizzati nel sostanziale detrimento del funzionamento della giustizia e dell’interesse dei cittadini.
In particolare, lo studio ha rilevato: 1) un netto peggioramento delle condizioni di lavoro dei magistrati e del personale giudiziario; 2) un indebolimento delle giurisdizioni più vicine ai cittadini (molti operatori intervistati si sono espressi in termini di “deserto giudiziario” per descrivere situazioni in cui, per più di 100 km, il territorio risulta totalmente privo di strutture giudiziarie); 3) un aumento dal 10 al 20% dei tempi medi per il trattamento delle cause. La commissione giuridica del senato dunque si augura che venga varato un intervento correttivo che veda le comunità locali e il parlamento maggiormente coinvolti nella individuazione delle necessità e degli obiettivi da raggiungere per non trasformare la Francia in un deserto giudiziario.

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L’approvazione della riforma forense e il rispetto dei diritti umani: la voce dell’Avvocatura sui media questa settimana

L’esame parlamentare della riforma forense ha tenuto banco sui media
Rassegna stampa CNF su riforma forense 9_15_10_2012

Mediazione e modifiche normative, il presidente Alpa è intervenuto al convegno Unioncamere
Rassegna stampa CNF su Mediazione 10_10_2012

Diritti umani e Europa. Nel giorno del Nobel per la pace alla Unione europea, il presidente
Alpa è intervenuto al seminario Cnf-Csm-Ordine di Genova
Rassegna stampa CNF su giustizia Ue 13_10_2012

 


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