Gesù e la cannabis.

Notizia dal messaggio fuorviante Bliz Quotidiano di oggi 16 ottobre, riporta la seguente notizia: “Gesùè stato consumatore di cannabis e uno dei primi sostenitori delleproprietà medicinali della droga. Secondo uno studio americano,riportato dal Guardian, Gesù e i suoi discepoli avrebbero utilizzatoil farmaco per effettuare guarigioni miracolose. Secondo lo studiol’olio dell’unzione usato da Gesù e dai suoi discepoli conteneva uningrediente chiamato kaneh-bosem che da allora è stato identificatocome estratto di cannabis”. La notizia, non nuova, lascia passare un messaggio fuorviante. Sembra,infatti, che se Gesù non si fosse servito di droghe non avrebbe potutocompiere miracoli di guarigione. Così, solo grazie alla cannabis “iciechi vedevano, gli zoppi camminavano, i lebbrosi erano mondati, imorti risorgevano” (cf Mt 11,5). Ora, è ovvio che si è padroni a menodi credere ai miracoli di Gesù, per di più che autorevoli teologi (Cfad esempio, W. Kasper, Gesù il Cristo, Queriniana, Brescia, 1988)dubitano persino dell'attendibilità storica dei miracoli evangelici,ritenendoli, alla stregua delle parabole che non sono fatti storici,reali enunciati di fede sul significato salvifico della persona e delmessaggio di Gesù; ed affacciando l’ipotesi che il Nuovo testamentoabbia arricchito la figura del Salvatore con motivi extracristiani peresaltarne l’eccezionalità. Ma non è corretto far passare il concettoche le guarigioni operate da Gesù avvenissero solo grazie allacannabis. Altrimenti, bisognerebbe chiedersi come si sarebberoverificati gli altri miracoli. Gesù, grazie a quali droghe avrebbemoltiplicato pani e pesci? In base a quali droghe avrebbe tramutatol’acqua in vino? Oppure: Gesù, grazie a quali droghe, sarebbe risorto?

Renato Pierri

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