Anche l’ONU lancia l’allarme "disoccupazione"

La crisi finanziaria hacancellato circa 30 milioni di posti di lavoro. Mentre nell’Eurozonasono 18,2 milioni le persone che hanno perso il lavoro Cifre drammatiche quelle sulla disoccupazione globale rivelatedall’OIL (Organizzazione internazionale del lavoro), alla vigiliadella riunione di Tokyo del Fondo monetario internazionale (FMI) cheGiovanni D'Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, portaall’attenzione affinché anche in Italia siano prese tutte le misurenecessarie ed urgenti per evitare che si aggravi la situazione giàdrammatica in cui versa il Belpaese e per non cadere nel baratro incui versano già paesi vicini non solo geograficamente come Spagna eGrecia. Sono più di 30 milioni i posti di lavoro cancellati, quale conseguenzastimata della crisi economica globale, secondo le Nazioni Unite. Maalla fine dell’anno prossimo potranno essere 40 i milioni dilavoratori che usciranno dal mercato del lavoro a causa delle grandi ecrescenti difficoltà mondiali determinate dalla crisi. Secondo l'agenzia delle Nazioni Unite, infatti, attualmente in tuttoil mondo, sono oltre 30 i milioni di persone disoccupate rispetto aprima dell’inizio della crisi finanziaria. Il dato più inquietante è connesso al fatto che un terzo deidisoccupati, che risultano essere in totale oltre 200 milioni in tuttoil mondo, è al di sotto dei 25 anni, come ha voluto specificareproprio ieri il numero uno dell’OIL, Guy Ryder, in un discorsopubblicato prima dell’incontro nella terra del Sol Levante. Gli esperti delle Nazioni Unite stimano che la crisi del debito nelprossimo anno cancellerà altri 7 milioni di posti di lavoro. Così, ilnumero di disoccupati in tutto il mondo raggiungerà l’incredibilecifra di 207 milioni, se le economie non prenderanno contromisuredecisive per frenare questa emorragia. Finora, l'OIL aveva stimato nel2013 una perdita di altri 4 milioni di posti. E così si giunge allacifra di 40 milioni tra donne e uomini che hanno addirittura smesso dicercare lavoro. Ryder ha quindi lanciato l’allarme di un peggioramento del tasso didisoccupazione globale. Ma è l’Eurozona a far la parte del leone nella drammatica escalationdella disoccupazione che è aumentata a livelli record: nel mese diagosto, i 17 Stati membri per la prima volta hanno contato più di 18milioni di disoccupati. Le più colpite dalla crisi sono state Spagnae Grecia. Secondo le statistiche dell'Eurostat, l’agenzia UE con sede inLussemburgo, risulta che nei 17 paesi della zona “euro” nel mese diagosto erano 18.196.000 le persone senza lavoro. Con ciò rilevandosiun tasso di disoccupazione record del 11,4 %. Anche se la stessaEurostat proprio in data di ieri ha dovuto rivedere le cifreaddirittura al rialzo perché rispetto al mese precedente, in agostoben 34.000 nuove persone avevano perso il lavoro. Circa un mese fa, l'agenzia aveva fornito i primi dati del numero didisoccupati ed aveva annunciato che per la prima volta più di 18milioni di persone risultavano essere senza lavoro nei paesidell’euro. Rispetto al mese di agosto dell’anno precedente ci sonostati a causa della crisi della zona euro in base ai calcoli attualiben 2.144.000 di disoccupati in più. Inoltre, era stato evidenziato che i più colpiti sono i paesimaggiormente in crisi: la Spagna e la Grecia. In Spagna, più di unapersona su quattro risulta senza lavoro. Il tasso di disoccupazione èsalito nel mese di agosto rispetto al mese precedente, ma sololeggermente dal 25,0 al 25,1 %. Per la Grecia, il valore specificatoper giugno è stato 24,4 %, rispetto al 23,5% del mese precedente. Al contrario, la Germania risulta essere nel gruppetto dei paesidell'area dell'euro con il più basso tasso di disoccupazione. Ilgruppo è guidato dall’Austria, con un tasso del 4,5 %, seguita daLussemburgo e Paesi Bassi, con 5.2 e 5.3 % e la Germania con il 5,5 %di disoccupazione invariato secondo il metodo Eurostat. Per tutta l'Unione europea, e quindi inclusi anche i paesi che nonhanno adottato l’Euro, il tasso di disoccupazione è al 10,5 % che èanche un livello record. Ciò corrisponde a 25,466 milioni didisoccupati in tutti i 27 paesi dell'UE. Il capo dell'OIL ha anche ammonito sul fatto che anche coloro chehanno un lavoro, spesso non arrivano alla fine del mese. Una cifraimpressionante, pari a ben 900 milioni di lavoratori, guadagna meno diquanto sarebbe necessario per se stessi e le loro famiglie permantenere un tenore di vita al di sopra della soglia di povertà. Ed idanni provocati dalle misure di austerità adottate globalmente inseguito alla crisi finanziaria risultano essere più profondi di quantoipotizzato.

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