Focus IdV 10 Ottobre

LAZIO. IDV, COMMISSARIATA INTERA STRUTTURA REGIONALE PARTITO. COSTANTINI SARA' COMMISSARIO NOSTRO IMPEGNO E' FARE PULIZIA”Oggi l'Ufficio di Presidenza dell'Italia dei Valori si è riunito ed ha convocato d'urgenza tutti i Consiglieri Regionali IDV del Lazio per una rapida istruttoria su quanto sta accadendo in Regione. Dopo aver chiesto e ottenuto le immediate dimissioni di Vincenzo Maruccio da Capogruppo, da Consigliere della Regione Lazio e da Segretario Regionale del partito, l'IDV ha commissariato l'intera struttura regionale del partito nominando come Commissario Regionale un componente dell'Ufficio di Presidenza Nazionale e precisamente l'avv. Carlo Costantini, attuale Capogruppo IDV al Consiglio Regionale Abruzzo. Il nostro impegno è quello di fare piazza pulita in tutte quelle realtà non trasparenti e soprattutto di pubblicare in Rete, prima della presentazione delle liste, i nomi dei candidati per avere una verifica preventiva riguardo la loro credibilità, onestà e capacità professionale. Vogliamo evitare che si ripetano certi errori. Per questo, chiediamo ai cittadini: aiutateci a fare pulizia e a mantenere pulite le nostre liste”. Lo rende noto un comunicato dell'Ufficio di Presidenza dell'Italia dei Valori.
-LAZIO. DI PIETRO: MARUCCIO S'È DIMESSO DA CONSIGLIERE REGIONALE Roma, 10 ott. – Vincenzo Maruccio si e' appena dimesso da consigliere regionale. Lo annuncia il leader Idv, Antonio di Pietro, conversando con i giornalisti alla Camera. “Mi e' appena giunta la comunicazione- spiega Di Pietro- Maruccio si e' dimesso e' ha mandato un fax al partito” per comunicare questa sua decisione. “L'importante- spiega- e' che si sia dimesso da consigliere regionale che e' una carica elettiva. Credo che neanche Fiorito lo abbia ancora fatto”.

LAZIO. DI PIETRO: MARUCCIO S'È DIMESSO DA CONSIGLIERE… -2- Roma, 10 ott. – Prima di apprendere la notizia delle dimissioni, Di Pietro era stato molto duro nei confronti del capogruppo Idv alla Regione Lazio lanciando un vero e proprio ultimatum: “Abbiamo dato 3 ore di tempo, fino alle 14, al consigliere regionale Maruccio per sospendersi dal partito, per dimettersi da capogruppo, per dimettersi da consigliere regionale e per dimettersi da coordinatore regionale dell'Idv”. Questa, dice ai giornalisti alla Camera, “e' la risposta concreta che la politica deve dare quando interviene la magistratura. Ci auguriamo che tutti gli altri partiti facciano cosi' dopo lo scandalo che abbiamo letto in queste ore in Lombardia e Reggio Calabria”. Poi la notizia delle dimissioni del consigliere Idv Maruccio. “Sapeva che stavo per dichiarare”, commenta ancora Di Pietro che in merito alle notizie di oggi su quanto sta accadendo in Lombardia, Reggio Calabria e nel Lazio chiosa: “La prima cosa che ho pensato e' pulizia”. –

LAZIO. DI PIETRO: MARUCCIO S'È DIMESSO DA CONSIGLIERE… -3- Roma, 10 ott. – Il capogruppo Idv Vincenzo Maruccio si e' dunque dimesso da tutte le cariche e dal partito. Di Pietro manifesta tutta la sua soddisfazione e rinnova alla magistratura tutta “la sua solidarieta'. Noi dell'Idv abbiamo intenzione di applicare questa regola, come l'ho applicato a me stesso quando nel '96 fui anche io sottoposto a una verifica con un avviso di garanzia, quando qualcuno deve rispondere al magistrato corre dal pm e lascia l'attivita' politica”.

== REGIONE LAZIO:IDV,MARUCCIO DIMESSO! POLITICA NON ASPETTI TOGHE = – Roma, 10 ott. – Il consigliere regionale dell'IdV si e' dimesso. Si e' dimesso dal partito, da capogruppo, da coordinatore, da consigliere regionale. I giornalisti apprendono la notizia in diretta mentre finiscono di parlare con il leader dell'IdV che ha appena dato al consigliere regionale tre ore di tempo per lasciare gli incarichi. “Questa – aveva detto Di Pietro – e' la risposta concreta quando interviene la magistratura. Ci auguriamo che tutti gli altri partiti facciano cosi'”. E ancora: “La politica non puo' piu' vivere come in questi vent'anni facendo finta che nulla accade e aspettando la Magistratura nel cui lavoro confidiamo e a cui esprimiamo la nostra solidarieta'.

== REGIONE LAZIO:IDV,MARUCCIO DIMESSO! POLITICA NON ASPETTI TOGHE (2)= Roma, 10 ott. – A chi gli domanda cosa abbia provato alla notizia del suo consigliere indagato per peculato, la replica di Di Pietro e' netta: “Pulizia”, dice. Poi aggiunge rispetto alle notizie che dalla Lombardia al Lazio si sono susseguite in queste ore sul malcostume che segna la politica: “L'IdV e io abbiamo letto questo susseguirsi come se fossimo ai tempi della primavera di 'mani pulite'. Un consigliere regionale addirittura dell'IdV, che e' ancora piu' grave” e' stato coinvolto. “Alla Magistratura il compito” di verificare come sono andati i fatti ma “bisogna avere il coraggio, sul piano etico e politico di non aspettare le sentenze passate in giudicato”.

== REGIONE LAZIO: DI PIETRO, VIA TUTTI COINVOLTI CASO MARUCCIO = Roma, 10 ott. – Antonio Di Pietro annuncia che, sull'onda del caso Maruccio, l'Idv fara' “immediatamente pulizia al nostro interno, con una revisione completa e concreta, determinata e urgente, di ruoli e incarichi”. In altre parole, chiarisce Di Pietro con un sofferto videomessaggio in Rete, “chi, a qualsiasi titolo e livello, ha concorso, non vedendo o non volendo vedere, sara' allontanato e non sara' ricandidato”. Questo, sottolinea l'ex pm “e' l'unico modo per liberaci di ogni sospetto”. Non solo, “per questo – anticipa – le candidature che andremo a svolgere, a cominciare da quelle per la Regione Lazio, per la citta' di Roma e per le politiche, le sottoporremo al vaglio della Rete, di voi che ci seguite. Perche' – spiega – quattro occhi vedono meglio di due. A tutti puo' capitare di trovarsi qualche persona che non merita di stare nel partito”.

REGIONE LAZIO: DI PIETRO,VINCENZO MI VIENE DA PIANGERE MA VATTENE = Roma, 10 ott. – E' “una giornata campale per la credibilita' della politica, e dell'Italia dei Valori nella politica”. E la tensione nella voce di Antonio Di Pietro rende evidente quanto sia 'particolare' la giornata dell'ex pm che si vede, anche lui, il capogruppo in Regione Lazio “sottoposto a perquisizione perche' accusato di peculato per essersi addirittura appropriato di soldi del gruppo”, come denuncia senza omettere particolari. Di Pietro, a tambur battente, mette sul web un videomessaggio che parte dagli “eventi sconvolgenti che fanno passare in secondo piano anche i drammatici eventi di Tangentopoli”, cioe' lo scioglimento del comune Reggio Calabria, l'arresto dell'assessore a Milano, e “a Roma, un nostro consigliere regionale Idv” accusato di peculato. Di Maruccio “fino a ieri non abbiamo avuto mai nulla da obiettare per come ha svolto la sua attivita'” ma “immediatamente abbiamo deciso, per dare il buon esempio, chec on un'accusa del genere deve dimettersi dal partito, da capogruppo alla Regione, da coordinatore regionale Lazio e da consigliere regionale”. Qui Di Pietro parla idealmente allo stesso Maruccio: “Caro Vincenzo mi viene da piangere a dirlo, sai bene, sei avvocato anche tu, che l'innocenaza deve valere fino a sentenza passata in giudicato, ma una cosa e' la tua storia giudiziaria personale e altra e' la credibilita' della politica e delle istituzioni. Devi correre dal tuo giudice e farti giudicare come ho fatto io – sottolinea – che ero a Istanbul, ministro in carica nel lontano '96, e mi sono dimesso dopo 12 minuti 12”.

IDV: DI PIETRO, FACCIAMO PULIZIA, SCELTA CANDIDATI ONLINE = Roma, 10 ott. – “Non vogliamo sfuggire alle nostre responsabilita' politiche, non vogliamo limitarci a dire: 'e' un caso isolato che verifichera' la magistratura'. Dobbiamo fare immediatamente pulizia con una revisione completa di ruoli e incarichi all'interno del partito”. E' quanto spiega Antonio Di Pietro, in un videomessaggio pubblicato sul suo blog a stretto giro dalle dimissioni di Vincenzo Salvatore Maruccio, capogruppo dell'Idv in Consiglio regionale del Lazio e segretario regionale del partito indagato per peculato. “Tutti coloro che a qualsiasi titolo e livello hanno concorso, o non vedendo o non volendo vedere – avverte Di Pietro – saranno allontanati dai ruoli di partito, dalle cariche e dagli incarichi e non saranno ricandidati. Questo e' l'unico modo che abbiamo per liberarci da ogni sospetto. Le candidature che andremo a svolgere, a cominciare da quelle per la Regione Lazio e la Citta' di Roma, saranno sottoposte al vaglio della Rete, perche' quattro occhi sono meglio di due. A tutti puo' capitare di trovarsi nel partito persone che non meritano, ma il nostro impegno e' liberarsene e buttarle fuori”. Nel videomessaggio Di Pietro si rivolge anche a Maruccio, sul cui operato “fino a ieri non abbiamo avuto nulla da obiettare. Caro Vincenzo, sai bene, sappiamo bene tutti che, e mi viene da piangere nel dirlo, che l'innocenza deve valere fino a sentenza penale passata in giudicato. Ma una cosa e' la tua storia personale, altra cosa la credibilita' delle istituzioni. Anch'io da ministro in carica – ricorda il leader dell'Idv – ho ricevuto un avviso garanzia e, dopo 12 minuti 12, mi sono dimesso per correre dal giudice e farmi giudicare. Ci rivolgiamo agli altri partiti: fate come noi, puo' succedere che bisogna rispondere del proprio operato davanti alla magistratura, ma si corre dalla magistratura, non in Parlamento a farsi le leggi per non farsi processare. Ci si dimette da ogni ruolo politico o istituzionale”.

LAZIO: MARUCCIO PRESENTA DIMISSIONI “DIMOSTRERO' MIA ESTRANEITA'” ROMA – “E' arrivata immediata la risposta positiva di Vincenzo Maruccio, capogruppo IdV Lazio, all'appello di Antonio Di Pietro che aveva chiesto le sue dimissioni da tutti gli incarichi, compreso quello di Consigliere regionale del Lazio. C'e' una bella differenza tra chi sta in galera, come Fiorito, e continua a percepire lo stipendio, e il nostro consigliere che, subito dopo esser stato indagato, non ha esitato ed ha rassegnato le dimissioni da ogni ruolo e incarico, anche elettivo, mettendosi a disposizione della magistratura e fornendo tutta la documentazione richiesta. Auspichiamo che anche gli altri partiti facciano altrettanto”. Lo rende noto un comunicato dell'Italia dei Valori. Questo il testo della lettera di Vincenzo Maruccio indirizzata ad Antonio Di Piero: “Carissimo presidente, a seguito delle indagini della Procura di Roma, le comunico di essermi dimesso stamattina dalla carica di Consigliere Regionale del Lazio e, quindi, da Capogruppo e con la presente sono a comunicarle le mie dimissioni da Segretario Regionale del Partito. Preferisco – si legge nella lettera di Maruccio – affrontare da privato cittadino l'iter processuale certo di dimostrare la mia estraneita”.

L.STABILITA':DI PIETRO,E'SCANDOLOSA, ORA PD STACCHI LA SPINA (ANSA) – ROMA, 10 OTT – ''Questa legge di stabilita' e' uno scandalo, e' tutto fumo e niente arrosto. Per questo ci auguriamo che al piu' presto il Pd stacchi la spina al governo e proponga una coalizione con un programma di governo riformista, solidale e che faccia della legalita' il punto dirimente per ridare credibilita' alla politica''. Lo dice il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro commentando la legge di stabilita' varata dall'esecutivo. ''Ancora una volta questo governo crea una divaricazione sociale tra i pochi che ne usciranno bene e i deboli. Cio' posto l' Idv ribadisce ancora una volta che le politiche del governo Monti non sono altro che le politiche del governo Berlusconi in loden''.

GOVERNO. DI PIETRO: PD STACCHI LA SPINA A ESECUTIVO MONTI Roma, 10 ott. – “L'Idv ha detto sin dal primo giorno al Pd che era illogico sostenere il governo Monti in quanto il governo Monti è soltanto il governo Berlusconi rivestito”. Quindi, “non e' mai troppo tardi, prima il Pd si decide a staccare la spina al governo Monti, prima si dissocia dalle politiche di questo governo, meglio e'”. Lo dice il leader Idv, Antonio Di Pietro, commentando le parole di Nichi Vendola che ha invitato il Pd a rivedere il suo sostegno a Monti. In questo modo, aggiunge, “prima e insieme possiamo ricostruire una proposta programmatica e di governo che prenda le risorse dove e' giusto prenderle e le utilizzi a favore delle fasce sociali piu' deboli”.

Reggio C.: Di Pietro-Messina (Idv), lavorare per dare dignita' a citta' = – Reggio Calabria, 10 ott – 'Il mix di disastro economico e morale, che ha afflitto il Comune di Reggio Calabria, ha indotto il Cdm a sciogliere l'amministrazione dell'ente. La decisione era diventata indispensabile ed indifferibile ed ora vanno individuati i responsabili di questo disastro che affonda, ancora una volta, la citta' e la sua onorabilita'''. Lo affermano, in una nota congiunta, Antonio Di Pietro, Presidente dell'Idv, e Ignazio Messina, componente della commissione nazionale antimafia. ''Noi, lo avevamo denunciato. Idv lavorera' a tutti i livelli per ridare ruolo e dignita' alla citta' dello stretto, riportare la fiducia nei cittadini – concludono – e avere un governo pulito che amministri senza collusioni e interessi affaristici''.

L.ELETTORALE: BELISARIO “OFFENSIVO VOTARE PER TESTO CHE NON SI CONOSCE” ROMA – “E' intollerabile ed offensivo delle regole democratiche che si pretenda di votare domani per un testo base della legge elettorale che ancora non si conosce. E' evidente che e' in atto un clamoroso inganno per creare un pastrocchio difficile perfino da spiegare agli elettori. C'era una soluzione semplice, quella di rispettare la volonta' di un milione e 200 mila cittadini, ed invece, sta venendo fuori un testo del 'tanto chi se ne frega di loro'. L'Italia dei Valori continuera' la sua battaglia perche' gli italiani possano scegliere i propri parlamentari, in una coalizione formata prima delle elezioni, su un programma certo e con una leadership dichiarata. Il resto sono chiacchiere che faranno precipitare l'Italia in uno stato di assoluta ingovernabilita'”. Lo afferma il presidente dei senatori dell'IdV, Felice Belisario, uscendo dalla commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama.

L.ELETTORALE. BELISARIO: DUE TESTI? I DUE RELATORI HANNO FALLITO (DIRE) Roma, 10 ott. – “I due relatori hanno fallito e quindi hanno presentato due testi”. Lo dice il capogruppo Idv al Senato, Felice Belisario, dopo la seduta della commissione Affari costituzionali che ha rinviato a domani il voto per l'adozione del testo base. “Oggi ci hanno raccontato le proposte- aggiunge- ma non abbiamo ancora i testi. Di che cosa stiamo parlando allora?”.

LEGGE STABILITÀ: BELISARIO “E' GIOCO DELLE TRE CARTE” ROMA – “Quella che il governo si ostina a chiamare legge di stabilita' non e' altro che il gioco delle tre carte: da una parte Monti finge di dare, con la timida riduzione dell'Irpef, dall'altra pero' aumenta l'Iva di un punto, senza contare i gravissimi tagli alla sanita' e al pubblico impiego. Insomma e' un'ulteriore manovra di lacrime e sangue per i soliti noti”. Lo afferma in una nota Felice Belisario, capogruppo dell'Italia dei Valori a Palazzo Madama. “Il nostro giudizio non puo' che essere assolutamente negativo su questo provvedimento. Per risanare le casse dello Stato, ancora una volta, Monti ha messo le mani nelle tasche dei soliti noti, mentre i grandi patrimoni non sono stati minimamente sfiorati – aggiunge -. E' indecente mettere a rischio i servizi essenziali per raggiungere il pareggio di Bilancio. All'esecutivo dei tecnici piace vincere facile: si limita ad applicare il miope rigore con il pallottoliere, nessuna misura che serve al Paese reale, zero tutele per gli esodati e tagli con l'accetta al settore sociale, tutte norme che porteranno alla recessione economica. E' curioso – conclude Belisario – anche da parte di chi invoca il Monti-bis, arrivino critiche a pioggia sui provvedimenti del governo. Delle due l'una: ipocrisia o dabbenaggine?”.

BALNEARI: IDV, ALL'IMPRENDITORE SALITO SULLA CUPOLA SAN PIETRO DIVIETO DI TORNARE A ROMA – Roma, 10 ott – All'imprenditore che era salito sulla Cupola di San Pietro per difendere il proprio stabilimento balneare dalla direttiva Bolkestein è stato consegnato un foglio di via recante il divieto di tornare a Roma per i prossimi tre anni. Il signor Di Finizio aveva deciso di interrompere la sua protesta dopo aver ricevuto rassicurazioni in merito a un suo incontro con i Ministri competenti presso la sede di Palazzo Chigi che a questo punto sarà difficile realizzare. Il gruppo dell'Italia dei Valori ha presentato un'interrogazione in calendario oggi alla Camera in cui chiede al Ministro del Turismo: “quali iniziative urgenti intenda assumere il Governo alla luce di quanto descritto in premessa, considerata la portata e la rilevanza che la questione dei balneari sta assumendo nel nostro Paese e, nondimeno, la circostanza per cui si sono verificate le condizioni per inibire addirittura la presenza a Roma di un uomo, di un lavoratore, che, seppur in modo estremo e non condivisibile, protestava pubblicamente per chiedere la tutela di un suo diritto, di fronte ad un problema dirompente e cruciale, quale è appunto quello del turismo balneare, che questo Governo sembra ignorare o che, in ogni caso, non è riuscito ancora a risolvere”.

BALNEARI: FAVIA (IDV), PROPOSTA GNUDI IRRICEVIBILE, VADA A BRUXELLES PER TUTELARE IMPRESE – Roma, 10 ott – “Non possiamo non manifestare tutta la nostra contrarietà di fronte alle proposte irricevibili del ministro Gnudi riguardo alla questione dei balneari. Il ministro non solo non ci ha presentato la bozza di un decreto legislativo, ma ha ribadito la volontà di proseguire sulla strada dell'evidenza delle aste pubbliche. La decisione del ministro Gnudi è lesiva della volontà del Parlamento che si è espresso con due mozioni, alla Camera e al Senato, perché le imprese balneari siano esonerate dalla direttiva Bolkestein” lo dichiara David Favia, capogruppo IDV in commissione Affari costituzionali alla Camera, che ha preso parte oggi, insieme ad una delegazione composta da imprese, Regioni, Province e Comuni, all'incontro con il ministro del Turismo, Piero Gnudi. “Noi chiediamo al ministro di andare a Bruxelles e di chiedere l'esonero dalla direttiva Bolkestein anche per le imprese balneari, così come è stato fatto per gli ambulanti, i notai, i concessionari, le acque minerali e i distributori di carburante. Il governo ha il dovere di difendere i diritti di queste imprese di lavoratori, di questa realtà italiana sana e unica in Europa, evitando di svendere le nostre spiagge alle multinazionali straniere” conclude Favia.

BALNEARI: IDV, GOVERNO NON FACCIA PONZIO PILATO Roma, 10 ott – “E' inaccettabile che il governo, su una questione così delicata ed importante come la sopravvivenza di 30mila imprese balneari, si limiti a dire che ha a cuore la vicenda. Non basta tenerle a cuore, o presente, questo lo faceva Ponzio Pilato. Bisogna agire concretamente, predisporre un decreto legislativo che affronti la questione e che salvi 30mila imprese italiane da una fine certa” lo dichiarano Antonio Di Pietro, presidente di IDV e David Favia, capogruppo di Italia dei Valori in commissione affari costituzionali, intervenuti oggi durante il question time in Aula. “Quello che noi chiediamo è che il governo si rechi a Bruxelles per chiedere alla Commissione europea il congelamento della direttiva Bolkestein per le imprese balneari. E' stato fatto per gli ambulanti, i notai, i concessionari, le acque minerali e i distributori di carburante, perché le imprese balneari, realtà sana della nostra imprenditoria, devono subìre un trattamento diverso?” proseguono Di Pietro e Favia. “Questa mattina il ministro del Turismo, Piero Gnudi, ancora una volta ha rinviato la presentazione di un decreto legislativo, rimandando a principi generici che condanneranno a morte 30mila imprese italiane, ledendo per altro l'impegno assunto in Parlamento attraverso due mozioni. Il Governo vada a Bruxelles a difendere i diritti di queste imprese di lavoratori, di questa realtà italiana sana e unica in Europa, evitando di svendere le nostre spiagge, nella migliore delle ipotesi alle multinazionali straniere, nella peggiore alla criminalità organizzata” concludono Di Pietro e Favia.

CORRUZIONE: PALOMBA (IDV), DDL E'PIETRA TOMBALE PER PROCESSO SALVA CRIMINALI, NON APPREZZO SILENZIO IMBARAZZATO DEL CSM ROMA, 10 OTT – ''Il cosiddetto ddl anticorruzione una rottamazione la produrra': non della corruzione, bensi' dei processi per concussione, la cui prescrizione oliera' gli ingranaggi del macero e mandera' in fumo il lavoro dei magistrati e delle forze dell'ordine''. Lo afferma il deputato Idv Federico Palomba, capogruppo in commissione Giustizia. ''Ma una compensazione al macero c'e': – prosegue – non ci saranno altri processi per induzione indebita, la vecchia concussione per induzione (cancellata malgrado la buona riuscita), che demolisce l'efficacia della reazione all'infedelta' pubblica. Infatti, non ci sara' piu' un privato che denuncera' il funzionario infedele che gli ha estorto soldi per mandargli o fargli mandare avanti la pratica, sapendo che lui stesso sara' processato. E cosi' scompariranno i processi per corruzione e induzione indebita: non perche' cesseranno le infedelta' e la corruzione, ma perche' non arriveranno sul tavolo dei giudici''. ''Una pietra tombale sulla lotta alla corruzione. – chiosa Palomba – questo provvedimento provochera' una gragnuola di prescrizioni dei processi ai funzionari infedeli, procurando l'impossibilita' di farne altri. Sara' il trionfo dell'ipocrisia. E anche dell'inganno. Sanno, le persone oneste che hanno sottoscritto petizioni contro la corruzione (chi non le firmerebbe), che questo ddl finira' per agevolare la corruzione, salvando criminali dai colletti bianchi, vanificando il lavoro degli inquirenti, e scoraggiando le denunce?''. ''Condivido, percio', fino in fondo la coraggiosa denuncia dell'associazione dei magistrati, fatta dal presidente Sabelli. Non apprezzo, pero', il silenzio imbarazzato del Csm, sempre pronto a dare pareri su tutto, ma questa volta stranamente silente''.

FISCO: IDV, PARLAMENTO ESPROPRIATO CON FIDUCIA SU DELEGA = (AGI) – Roma, 10 ott. – “Con questa ennesima fiducia, ancora una volta il Parlamento viene esautorato dei suoi poteri, ma questa volta addirittura su una delega”. Lo ha detto in Aula Antonio Borghesi, vicepresidente del gruppo Idv alla Camera. “Siamo all'assurdo: il governo delega a se stesso il potere di legiferare, siamo allo svuotamento completo delle Camere. Anzi, questa di oggi e' la summa dello svilimento della funzione parlamentare, alla faccia degli italiani che si ritrovano un governo che non hanno votato e che fa le boccacce al Parlamento”. (AGI)

ABORTO:PALAGIANO,MOLTE OBIEZIONI NON GARANTISCONO LEGGE 194 NO PRESIDI CON 80% OBIETTORI, RIPRENDERE DISCUSSIONE SU MOZIONI (ANSA) – ROMA, 9 OTT – ''In Italia, la grande diffusione dell'obiezione di coscienza in campo medico impedisce, di fatto, la piena applicazione della legge 194/78''. Lo afferma, in una nota, Antonio Palagiano, presidente della Commissione d'inchiesta sugli errori e i disavanzi sanitari e responsabile sanita' Idv, nel commentare la relazione al Parlamento sulla legge 194 depositata dal ministro della Salute, Renato Balduzzi. ''I dati presentati oggi – continua – dal Ministero, purtroppo, non lasciano spazio a dubbi. E' necessario intervenire per garantire alle donne il diritto di ricorrere all'interruzione volontaria di gravidanza e ai medici quello di essere obiettori''. ''Per veder efficacemente garantiti i diritti di entrambi – spiega Palagiano – si deve ripartire proprio dalla ripresa della discussione in Parlamento delle mozioni su questo tema, una discussione bruscamente interrotta, forse perche' troppo scomoda. A tal proposito, fondamentale, da parte del legislatore, sarebbe assumere ogni iniziativa affinche' la gestione organizzativa e del personale delle strutture ospedaliere sia realizzata in modo da evitare che vi siano presidi con oltre il 50% di obiettori. Questo al fine di garantire un'assistenza sanitaria omogenea su tutto il territorio nazionale ed evitare la costosa e difficile migrazione interregionale. Solo cosi' – conclude Palagiano – si potra' dire di tutelare le donne italiane, anche quelle che vivono in regioni dove l'obiezione raggiunge l'80%''. Quanto alla proposta del ministro di impiegare il gran numero di obiettori nell'attivita' di prevenzione all'aborto, osserva infine Palagiano ''bisognera' fare i conti col fatto che la prevenzione, in questo senso, significa potenziare i consultori, che rischiano di chiudere proprio per carenza di personale, e aprire ambulatori di pianificazione familiare, dove si possa trasmettere la cultura della contraccezione, anche attraverso la prescrizione di pillole contraccettive o l'impianto di spirali alle donne che lo desiderano''.

Giochi: Palagiano, sospensione procedure ludopatia arma a doppio taglio = – Roma, 10 ott – ''La sospensione delle procedure esecutive per gli affetti da ludopatia, approvata oggi dalla Commissione Affari sociali della Camera, e' un'arma a doppio taglio. Per quanto condivisibile nell'intento di tutelare soggetti 'malati di gioco', aprirebbe situazioni di incertezza: come valutare, ad esempio, che il mancato pignoramento di una casa sia legato realmente al pagamento di un debito contratto attraverso il gioco e quindi alla patologia?''. Cosi' Antonio Palagiano, responsabile sanita' Idv, ha commentato l'approvazione dell'emendamento all'articolo 7 del decreto Balduzzi proposto dall'on. Sarubbi (Pd). ''La ludopatia – spiega Palagiano – e' una grave e diffusa malattia sociale ed e' giusto che sia riconosciuta in quanto tale, cosi' come e' giusto che le vittime di dipendenza da gioco vengano tutelate nei momenti di difficolta', anche economica. Ma l'apertura consentita dalla modifica al codice civile voluta dal Partito democratico potrebbe spalancare le porte ad un nuovo fenomeno, quello dei 'falsi ludopatici'''. ''La vergognosa realta' dei falsi invalidi in Italia – conclude Palagiano – e' sotto gli occhi di tutti: persone perfettamente sane che utilizzano le agevolazioni previste dalla legge, truffando lo Stato e sottraendo risorse a chi ne ha veramente bisogno. Il rischio e' che il fenomeno si ripeta anche con la ludopatia''.

Legge stabilita', Palagiano: Si continua a tagliare in modo miope Roma, 10 OTT”Si continua a portare avanti una politica miope, orientata solo a tagliare indiscriminatamente. Decurtare di altri 1,5 miliardi di euro i fondi per la sanita' e' autolesionista e avra' ricadute, oltre che sulla salute dei cittadini, anche sull'intera filiera produttiva e sull'occupazione del settore”. E' quanto dichiarato dal presidente della commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori e i disavanzi sanitari, Antonio Palagiano. “Che il sistema sanitario vada bonificato dai tanti sprechi e interessi privati che lo affliggono e' certo. Ma questa dovrebbe essere un'operazione di 'pulizia' da condurre oculatamente, azienda per azienda, ospedale per ospedale. Ad esempio sarebbe urgente ridurre i duplicati che creano sperpero di risorse e accorpare le molte Asl, frammentate per creare nuove poltrone da regalare ad amici e sostenitori. Altra cosa e' imporre dall'esterno percentuali da sottrarre al budget. Siamo preoccupati dallo stato di salute della nostra sanita' e lo siamo ancora di piu' se immaginiamo come sara' quella degli anni a venire. Ma non e' questo l'unico preoccupante aspetto della legge di stabilita' messa a punto dal Governo. Non si puo' tacere, infatti, sull'attacco alla legge 104 pensata per permettere alle persone di assistere parenti malati e genitori anziani – prosegue Palagiano – . Ebbene, i dipendenti pubblici avranno un taglio del 50% della retribuzione dei giorni 'di permesso' se dovranno assistere qualsiasi altro parente che non sia figlio o coniuge. E questo andra' a ricadere in particolare sulle lavoratrici, visto che, secondo i dati Inps, nel 2011 su piu' di 258 mila richiedenti, 165.947 erano donne. Si lede cosi' una tutela sociale importantissima che aiuta chi vive una situazione di per se' difficile da gestire. E' veramente assurdo e triste che, a fronte di tanta evasione e corruzione presente nel nostro Paese, si continuino ad aggredire ancora una volta i diritti dei piu' deboli”. – www.ilvelino.it

PONTE MESSINA. DE TONI (IDV): GOVERNO NON SI SMENTISCA, LO FERMI CI AUGURIAMO CHE SIA LA VOLTA BUONA. (DIRE) Roma, 10 ott. – “Il Governo annuncia di mandare definitivamente nel dimenticatoio l'opera faraonica del Ponte sullo Stretto. Ci auguriamo che sia la volta buona perche', tra annunci e smentite, questo esecutivo non ci ha fatto rimpiangere quello precedente”. Lo dichiara il capogruppo Idv in commissione Trasporti al Senato, Gianpiero De Toni. “Abbiamo gia' sprecato troppi soldi in infrastrutture inutili, anche solo annunciate. Si pensi che, se l'addio al Ponte sara' confermato, ci costera' comunque 300 milioni di euro di penale- aggiunge De Toni- il Governo adesso si impegni e orienti le sue risorse in progetti seri, sostenibili e davvero utili, come l'Italia dei Valori ha sempre sostenuto. Non possiamo stare a guardare un Paese fermo al palo in termini infrastrutturali, con un Mezzogiorno isolato dal resto del Paese a causa dell'assenza di collegamenti adeguati”. Se il presidente del Consiglio Mario Monti “e i suoi tecnici non sono in grado, tra piani industriali ed infrastrutture, di adeguare l'Italia al resto d'Europa lo lascino fare agli altri”, conclude De Toni.

DIFESA: CAFORIO (IDV), SCANDALOSO NO A CAUSA DI SERVIZIO PER PATOLOGIE DA VACCINAZIONI (AGENPARL) – Roma, 10 ott – “Lo Stato ha il dovere di garantire la sicurezza dei nostri soldati e di rendere giustizia a quanti sono stati colpiti da gravi patologie, invalidanti e spesso anche letali, a causa dell'attività militare. La risposta del sottosegretario Magri sul caso di David Gomiero, volontario in ferma prefissata che si è ammalato in seguito alla vaccinazione, è semplicemen te vergognosa. Ho chiesto di rivedere la normativa riguardant e il riconoscimento della causa di servizio per il personale militare, ma la Commissione Difesa ha opposto uno scandaloso rifiuto”. Lo dichiara il segretario della Commissione di inchiesta sull'uranio impoverito e Capogruppo in Commissione Difesa, il senatore dell'Italia dei Valori Giuseppe Caforio. “Da tempo – aggiunge – l'IdV sta portando avanti la battaglia per il riconoscimento della causa di servizio ai militari che hanno contratto gravi patologie in seguito alla partecipazione a missioni all'estero e ad esercitazioni nei poligoni di tiro ovvero all'impropria somministrazione di vaccini. Durante la sua audizione in Commissione uranio sul caso di David Gomiero, il generale Debertolis, segretario generale della Difesa responsabile anche in materia di tutela tecnico-militare del personale, ha dovuto constatare il grave vuoto legislativo che impedisce la qualificazione dell'infermità come dipendente dalla terapia medica. Per questo ho inteso promuovere la rapida revisione della legislazione vigente, già attraverso l'atto del Governo sull'ordinamento militare all'esame del Senato, scontrandomi contro un'inaccettabile resistenza da parte del relatore e dell'Esecutivo. Se non è scientificamente dimostrabile il nesso di causalità, non si può neppure ignorare la concomitanza temporale tra l'insorgere della malattia e la somministrazione di vaccini. Governo e maggioranza hanno continuato a preferire di spendere milioni di euro per finanziarie la mini-naja, che ci riporta ad un triste ventennio, e di negare i benefici assistenziali a favore dei militari. Continuerò a battermi – conclude Caforio – affinché lo Stato non abbandoni al proprio destino i giovani che hanno fatto il proprio dovere al servizio della Patria”.

SCUOLA. DDL APREA, IDV: CHI L'HA VOTATA SMANTELLA ISTRUZIONE 'SENATO BLOCCHI LA NORMA'. (DIRE) Roma, 10 ott. – “In questo Parlamento l'Italia dei Valori e' l'unica forza che difende la scuola della Costituzione senza se e senza ma, ed in Commissione Cultura lo abbiamo dimostrato ancora una volta con i fatti, in occasione del voto finale sul provvedimento Aprea”. Lo dichiara Pierfelice Zazzera (Idv) Vicepresidente della Commissione Cultura della Camera. “Oggi- continua- con il voto alla scandalosa legge Aprea ogni forza politica si e' assunta la responsabilita' di aziendalizzare la scuola, di trasformare i collegi in consigli di amministrazione, oltre che aprire ai rischi della chiamata diretta dei docenti. Le fondazioni potranno finanziare la scuola pubblica ed entrare nei consigli d'Istituto. Da oggi nel nostro paese ci saranno scuole di serie A per famiglie ricche alla Marchionne e scuole di serie Zeta per figli di operai. Un vergogna, che va contro l'art. 3 della Costituzione. Vengono smantellati con questa legge gli organi di partecipazione come le assemblee degli studenti e dei docenti, mentre il preside si trasforma in un manager il quale sara' il padre padrone dell'Istituto. Noi dell'Italia dei Valori- conclude- ci auguriamo vivamente che al Senato si riesca a bloccare questo provvedimento che e' una tale porcheria da non poter essere emendato ma definitivamente cestinato”.

REFERENDUM, DOMANI PRESENTAZIONE “MILLE PIAZZE PER IL LAVORO”
Domani, alle ore 16, presso la sala stampa della Camera, avrà luogo la conferenza stampa del Comitato promotore dei due referendum sul lavoro. Il primo per l'abrogazione delle modifiche all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori operate dal governo Monti; il secondo per la cancellazione dell'articolo 8 della manovra economica varata nell'agosto 2011 dall'esecutivo Berlusconi. Ai giornalisti verranno illustrate le iniziative per l'apertura della campagna referendaria “mille piazze per il lavoro” con leader politici, sindacali, con i movimenti e le associazioni impegnate in una grande mobilitazione sui due quesiti.

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