La violenza sulle donne e la risposta del centro "Sos donna" di Faenza

La violenza sulle donne e la risposta del centro “Sos donna” diFaenza, il commento della CintiLa vice responsabile dell' Italia Dei Diritti per l' Emilia Romagna:”E' preoccupante rilevare che il numero delle associazioni dedicatealla donna come vittima di violenza sia in crescita nelle varie realtàlocali, e anzi, come nel caso di Faenza, si debbano chiedere ulteriorifondi per protrarre e ampliare le proprie attività, con la presenzacostante di personale pronto ad affrontare e meglio comprendere unaquestione che è innanzitutto culturale e dalle radici profonde” Bologna, 8 ottobre 2012- Si tratta di una associazione pienamenteattiva dal 1994, ma è soltanto di recente che ha ricevuto unsignificativo contributo di 180 mila euro da parte del Ministero dellePari Opportunità. Per accedere a tali fondi, l' associazione “Sosdonna”, in servizio 24 ore su 24 e la cui sede è in via Laderchi, hadovuto preventivamente dar vita ad una associazione temporanea discopo (Ats), per mezzo della quale potrà utilizzare quanto ottenuto daRoma per realizzare diverse iniziative di ampliamento dei servizi giàesistenti sul territorio, ovvero quello concernente la nuova Unionedei comuni della Romagna faentina, e rivolti nello specifico a donneche hanno subito o subiscono violenza.Antonella Oriani, la Presidente dell' associazione, tiene asottolineare che il progetto in via di definizione durerà 24 mesi e siproporrà di creare e potenziare i gruppi di sostegno alle coppiegenitoriali, tanto per le donne accolte nei centri rifugio quantoquelle che stanno lasciandosi alle spalle un passato di violenze. Aciò si accompagneranno le consulenze psicologiche anche per i bambini,corsi di alfabetizzazione linguistica e per l'uso del computer,attività di babysitting e supporto didattico per i bimbi chefrequentano la scuola. A completamento, vi sarà la creazione di unarete di contatti tra l'associazione, le forze dell' ordine e il prontosoccorso dell' ospedale di Faenza, con un numero telefonico dedicato(presumibilmente entro il 2014) a loro disposizione, da chiamare perun aiuto immediato a seguito di denunce di violenza. “Stop stalking” e”Uscita di sicurezza” sono altri due importanti progetti messi incampo da “Sos donna” e in via di conclusione, nei quali si èrealizzato un coinvolgimento diretto e la partecipazione delle scuolee comunità territoriali, ma anche di numerosi altri soggetti eIstituzioni attivi nell' ambito della sicurezza e della sanità.Luana Cinti, esponente dell' Italia Dei Diritti e vice responsabileper l' Emilia Romagna dichiara: ” La nascita di associazioni come “Sosdonna”, radicate sul territorio e profondamente motivate nel portareavanti un nobile impegno che non fà venir meno l' ascolto, ma anche esoprattutto il supporto concreto e diversificato alle donne e ai lorobambini, merita una attenzione ed una riflessione particolare,sentita. Ogni giorno apprendiamo di fatti sconvolgenti legati allaviolenza bruta, spesso con esiti drammatici e vergognosi, di donnecostrette a subire in silenzio soprusi e minacce da parte degli uominidi casa o dei fidanzati, nell' ambito di convivenze segnate dalloscontro continuo e dalla sofferenza, ma anche, più pericolosamente, dauna pace effimera che culmina in raptus di ferocia. A pagarne leconseguenze peggiori, in moltissimi casi, sono i figli, i qualisovente si trovano ad assistere al male che si concretizza in attacchiverbali e botte, e che purtroppo (emerso nei casi più recenti) nonvengono risparmiati neppure quando l'uomo in questione si fà assassinoe colpisce a morte la madre di fronte ai loro occhi innocenti. E'preoccupante rilevare che il numero delle associazioni dedicate alladonna come vittima di violenza sia in crescita nelle varie realtàlocali, e anzi, come nel caso di Faenza, si debbano chiedere ulteriorifondi per protrarre e ampliare le proprie attività, con la presenzacostante di personale pronto ad affrontare e meglio comprendere unaquestione che è innanzitutto culturale e dalle radici profonde.Fondamentale, in ogni caso, l' aver concepito il panorama degliinterventi messi in atto contro la violenza, come un piano allargatoalla società civile nel suo complesso, attraverso la promozione diprogetti che nascono dalla scuola, nella quale si pongono le basidell'educazione al rispetto dell'altro e al senso di appartenenza aduna collettività, fatta di uomini e donne con i propri diritti. LeIstituzioni, i cittadini, le forze dell'ordine come parte necessariadi un unico disegno, di una significativa rete informativa, permigliorarare la consapevolezza del problema, incentivare un maggiore epiù efficace controllo, contribuire a sentirsi cittadini responsabilidella comunità nella quale ci si muove quotidianamente”.

Ufficio Stampa Italia Dei Diritti Emilia Romagnaitaliadeidiritti@yahoo.ithttp://www.italaideidiritti.it

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