A Coriano chiude una casa di riposo fatiscente e gli anziani ospitinon sanno dove andare, il commento della Cinti

La vice responsabile dell' Italia Dei Diritti Emilia Romagna: “Gliospiti di Coriano sono soltanto un esempio che richiama alla mente l'immagine dell' anziano solo, autosufficiente o no, con il quale ifamiliari paiono non condividere più nulla, lasciato a se stesso all'interno di strutture che come nel caso sudetto sono di per sè nonsicure ed inadeguate ad accogliere persone che necessitano di aiutopressochè costante da parte di personale specializzato, volontari efamiliari, e che di fronte alla chiusura lasciano gli anziani indrammatiche difficoltà” Bologna, 1 ottobre 2012- La posizione espressa dall' amministrazionenel corso del Consiglio comunale, attraverso le parole dell' Assessoreai Servizi sociali Giuseppe Arangio è stata chiara, ed ha portato aduna esternazione secondo cui ” Strutture del genere esistono perchè cisono famiglie che non pensano ai loro vecchi” e “… se esistono caseprotette è perchè ci sono figli non responsabili”. Di fatto, è statodichiarato che sono diverse le motivazioni per la prossima chiusuradella casa di riposo di Coriano, dove attualmente sono presenti 4anziani fino a un massimo di 6, e sicuramente tutte da valutare.Innanzitutto l'edificio non ha le caratteristiche di una strutturaprotetta, ma consiste in un gruppo di appartamenti all' interno deiquali possono trovare ospitalità soltanto persone autosufficienti. Atal proposito, è stato riscontrato che purtroppo al suo interno sonoalloggiate persone con invalidità al 100%, pertanto l' Ausl èimpegnata ad effettuare al riguardo un sopralluogo e relativeverifiche. Inoltre è stato riscontrato che l' edificio in questione èfatiscente e poco adatto all' accoglienza di questi anziani, ed ilcosto per la sua gestione e mantenimento da parte del Comune sonoeccessivi, poichè sfiora i 100 mila euro l' anno. La preoccupazionemaggiore riguarda gli ospiti stessio della casa di riposo, poichè seallo stato attuale si trovano a pagare 500 euro al mese, nel momentoin cui dovranno trovare altra sistemazione il costo andràinevitabilmente crescendo (si parla di circa 1500 euro mensili).Arangio ha assicurato che la retta all' interno della nuova strutturasarà adeguata, poichè verrà versato un conguaglio per le rette deimeno abbienti, affermando che si preoccuperà di trovare comunque unagiusta soluzione senza venir meno ai propri doveri. Sui tempi dellachiusura ancora non ci si è pronunciati, ma secondo le stesse paroledell' Assessore: ” Chiuderemo soltanto quando l'ultimo degli ospititroverà una sistemazione, considerando le esigenze di ognuno”, e poiprosegue dicendo: ” Stiamo già iniziate le visite in altre struttureper vedere se piacciano agli anziani”. Arangio non ha usato mezzemisure nel commentare la situazione della casa di riposo, e haaffermato che nonostante le motivazioni riguardo alla chiusura dellastruttura siano più che fondate, non si è trovato di fronte allarichiesta di molti volontari disposti a prestare il proprio supportoall' interno della struttura, e ancor meno da parte dei familiaridegli stessi anziani, i quali spesso si fanno portavoce di lamentele eciò nonostante fanno visita agli ospiti della casa magari solo inoccasione del pagamento della pensione.Luana Cinti, esponente dell' Italia Dei Diritti e vice responsabileper l' emilia Romagna commenta: ” Le problematiche oggettive dellacasa di riposo di Coriano emerse attraverso le dichiarazioni inConsiglio comunale e le esternazioni dell' Assessore ai Servizisociali, suggeriscono molteplici riflessioni, tra le quali quellarelativa al venir progressivamente meno delle risorse a disposizionedei Comuni per sostenere e gestire in modo adeguato i servizi prestatialla comunità e a favore della collettività, anche e soprattutto neiconfronti delle fasce più deboli della popolazione e di coloro che perdiverse ragioni non sono in grado di provvedere fino in fondo alproprio sostentamento, mancando di atonomia economica e non solo. Perqueste persone le difficoltà legate alla quotidiana sopravvivenzavanno di pari passo con la dignità ferita, non tutelata, di cui astento ci si ricorda. Gli ospiti di Coriano sono soltanto un esempioche richiama alla mente l' immagine dell' anziano solo,autosufficiente o no, con il quale i familiari paiono non condividerepiù nulla, lasciato a se stesso all' interno di strutture che come nelcaso sudetto sono di per sè non sicure ed inadeguate ad accoglierepersone che necessitano di aiuto pressochè costante da parte dipersonale specializzato, volontari e familiari, e che di fronte allachiusura lasciano gli anziani in drammatiche difficoltà. Sicuramente ifondi per realizzare e mantenere case di riposo a norma, decorose erispettose del mondo degli anziani dovrebbero essere al centro delleiniziative delle Istituzioni in piena sintonia con le Amministrazionilocali, così come attività e progetti continuativi a favore dellaterza età, allo scopo di coinvolgere, accompagnare e allontanare dall'isolamento quanti rischiano di cadere preda della depressione a causadi una società che pericolosamente li vede come un ostacolo ed unpeso, e ai quali ci si rivolge in rari casi, solitamente quelli legatial bisogno. Il caso di Coriano, con le dure parole di GiuseppeArangio, deve farci riflettere sul ruolo delle famiglie, sulla volontàche esse effettivamente dimostrano nel prendersi cura di coloro chesicuramente hanno svolto e svolgono una parte importante neltrasmettere amore, valori, modelli di vita, contribuendo a mantenerevivo il senso dell' unione familiare con il suo complesso panorama diinsegnamenti”.

Ufficio Stampa Italia Dei Diritti Emilia Romagnaitaliadeidiritti@yahoo.ithttp://www.italiadeidiritti.it

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