Mentre di crisi politica si discute sempre meno, in Commissione AffariCostituzionali giacciono oltre 40 proposte di legge pensate permodificare il meccanismo elettorale che è regolato dalla Legge21/12/2005 n. 250 (nota anche come Legge Porcellum). Normativa che haeliminato ciò che era previsto nella precedente legge elettorale (277/1993). Un sistema così poco chiaro nel meccanismo d’applicazioneda essere criticato anche da chi l’ha ideato. Da noi, tanto per esserechiari, non è una novità. Quando c’è da scegliere tra due”mali”, siagisce per favorire quello che, solo all’apparenza, appare il minore.Anche se, poi, non lo è. Da un vergognoso compromesso, è nata,appunto, la legge 250/2005. Sistema, speriamo non sia così alleconsultazioni politiche del prossimo anno, con un meccanismoproporzionale che prevede, tanto per complicare le cose, anche un“premio di maggioranza”. Quindi, se non si andrà ad una sostanzialemodifica della normativa in questione, si potrebbe tornare alle urnecon un discutibile meccanismo proporzionale/maggioritario. Ora, sulproporzionale i conti potrebbero anche tornare. Nel senso che per ivari Collegi elettorali i seggi sono ripartiti in proporzione ai votiottenuti da ciascun partito in lizza. Molto più complesso è il calcoloriservato al premio di maggioranza. Esso è stabilito, per laCoalizione vincente in 340 seggi alla Camera dei Deputati. I 12 seggidi pertinenza della Circoscrizione Estero sono conteggiati a parte.Per il Senato, il Premio di Maggioranza è garantito su base regionale,con complicanze ancora maggiori sul computo dei “resti”. I 6 Seggidella Circoscrizione Estero non vanno ad influire, neppure in questocaso, sul criterio maggioritario. Insomma, più che giornalistibisognerebbe essere matematici per capire la vera essenza di una leggeche tutti vorrebbero cambiare, ma che nessuno ha avuto il “coraggio”di portate in discussione nelle Aule parlamentari. Intanto, e questolo vediamo in senso positivo, l’ipotesi di un Partito degli Italianinel Mondo, autonomo ed indipendente, sembra farsi sempre più strada.Il tempo, che è galantuomo, darà ragione, o meno, al nostroapprezzamento.
Giorgio Brignola
