19 anni fa veniva ucciso don Pino Puglisi. Intervista a Marco Corvaia, autore di "Pino se lo aspettava"

di Giovanni Zambito

Lo scorso 28 giugno Benedetto XVI ha autorizzato la Congregazione perle Cause dei Santi a promulgare il decreto per il martirio di don PinoPuglisi, ucciso il 15 settembre di 19 anni fa in odium fidei, checonsente di procedere alla sua beatificazione. Un percorso iniziatonel 1999 quando il cardinale Salvatore De Giorgi aprì la causa dibeatificazione proclamando padre Puglisi 'servo di Dio'. Con il volume”Pino se lo aspettava. Il racconto della vita e della morte di padrePuglisi” (Navarra editore, pagg. 64, € 5,00), il giovane scrittoresiciliano Marco Corvaia ne fa un ritratto non come prete né comeoppositore alla mafia siciliana, ma prima di tutto come uomo. Il libropartecipa alla III edizione del Premio Letterario “Torredell'Orologio” di Siculiana: non vuole essere una cronaca, ma ilricordo di un uomo che con la sua morte ha lasciato un vuoto e di cuisi sente semplicemente la mancanza. L'intervista all'autore. Raccogliere ricordi e testimonianza di Pippo De Pasquale personalmentesotto quali aspetti le ha fatto conoscere la figura di Puglisi?Il racconto mi ha permesso di addentrarmi nei luoghi intimi, epressoché sconosciuti ai più, dell'uomo Puglisi, che era ciò chemaggiormente mi interessava. Nel mio libro ritraggo una figura che vaoltre l'abito che indossava, o la lotta che aveva intrapreso. Chepersona è un uomo che sa che a causa del proprio lavoro verrà ucciso edecide di perseverare, di non farsi fermare dalla concreta paura dellapropria morte per mano di mafia? Forse guardarlo mangiare nella suacucina immersa di libri, sapere che preferiva indossare umili abiticivili, e che non trovava neppure il tempo per ripararsi le scarpe(nonostante sapesse farlo) tanto era il suo impegno quotidiano, puòaiutarci a capirlo. E i palermitani del quartiere come vengono ritratti nei confrontidell'azione di Puglisi?Ci sono due diverse tipologie di palermitani all'interno diquest'opera: quelli che sono riusciti a odiarlo, che lo hannoammazzato sotto casa il giorno del suo compleanno, che hanno creatouna cloaca di infamie per distruggerne il ricordo, la figura, chechiudono le finestre quando vedono passare il corteo commemorativo; equelli che si sono riversati per strada al suo funerale, migliaia,quelli che in lui riconoscevano un esempio di onestà, che apprezzavanociò che stava facendo per Brancaccio , quelli che ne avvertono ancoraoggi la mancanza. Ci sono stati dei momenti in cui “Pino se lo aspettava” in maniera particolare?Conoscere il momento esatto in cui padre Puglisi comprese il destinoche lo attendeva… una tale presa di coscienza è l'evento esemplaredella mia ricerca narrativa, fino a questo testo relegata a personaggidi fantasia, ed è stata mia intenzione avvicinarmi il più possibile aquesta risposta. Non possiamo sapere per certo quando tutto gli fuchiaro, ma possiamo immaginare che le percosse che subì, le minacce dimorte che ricevette, gli atti intimidatori più violenti subiti daisuoi collaboratori, contribuirono in maniera decisiva a farglicomprendere che se non avesse interrotto il suo operato lo avrebberofermato “loro”, in maniera irreparabile. Secondo lei, come è stato visto e raccontato finora Padre Pino Puglisi?Sono stati scritti diversi libri, interviste, biografie, saggi, poesiee racconti, sono stati realizzati un'opera teatrale, un film, unafiction tv, un film d'animazione. Credo che ogni autore abbiaapportato qualcosa di significativo nel processo di conservazionedella memoria di quest'uomo che possiamo definire un eroe. Farconoscere a più persone possibile la sua storia è un intento di grandeimportanza, ma anche di grande responsabilità. Nei casi in cui laStoria viene manomessa, e ce ne sono, si commette un errore, che io hodeciso di evitare. La verità non è mai banale. E un buon narratore saraccontare una storia senza comprometterla. E lei come lo narrerebbe cinematograficamente?Mi occupo di narrativa, di poesia, realizzo cortometraggi, video arte,ho avuto un'esperienza teatrale e mi diletto con la fotografia e lamusica. Sono diversi modi per esprimersi, per comunicare, perraccontare una storia, ma non ho mai il dubbio su quale sarà il mezzoche userò per la storia che ho in testa, è un processo naturale dicoscienza artistica. Ho raccontato questa storia attraverso questoracconto perché ero convinto che fosse la formula migliore. Ho scrittouna storia vera che si è svolta in due ore, la si legge in due ore, edue ore è la durata standard di un film; cambierebbe la tecnicanarrativa, parte del linguaggio, ma una trasposizione sarebbepiuttosto semplice. Di solito si è delusi dalle versioni filmiche deilibri, e una delle ragioni più diffuse è dovuta alla sottrazione,l'eliminazione di tutto il materiale che per necessità commerciali nonpuò far parte del film. Ma nel caso di un libro di sessanta paginequesto rischio non si corre, basterebbe mantenerne la sincerità. L'AUTOREMarco Corvaia è nato e vive a Palermo, si è diplomato alla S.N.C.I diFirenze al Corso di regia cinematografica e ha scritto e direttodiversi cortometraggi. Ha pubblicato racconti brevi in antologie conNavarra Editore e Giulio Perrone Editore, e con il racconto Mafia disale ha vinto il primo premio del concorso Arpeggi indetto dall'ARPASicilia. Ha pubblicato poesie con Giulio Perrone Editore, AlettiEditore, Albus Edizioni, Prospektiva e altri. Collabora con NavarraEditore e Officine Trinacria. È docente di scrittura creativa ai corsiregionali di “Attore Creativo” dell'ARRCA Srl. Stasera alle 19 a Palermo il libro verrà presentato alla Festa diLiberazione; martedì 18 alle 18.30 a Catania alla Libreria Mondadoridi via Umberto, 13; mercoledì 19 alle 18 a Giardini Naxos all'internodel festival letterario “Naxos Legge”; domenica 30 Settembre alle 18 aMarineo presso la Sala Comunale del Castello.

— Goffredo Palmerini S.S. 17 bis, 28/a – Paganica 67100 L’AQUILA – Italy Tel. +39 0862 68416

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