Merito è dei ricercatori dell’Istituto Fraunhofer per i Circuitimicroelettronici e dei Sistemi di Duisburg (IMS) che hanno realizzatoun particolare biosensore: un piccolo chip che combina la misura el'analisi digitale e può inviare i dati via radio a un dispositivomobile che supera gli ostacoli tecnologici finora incontrati daglialtri progettisti. Finalmente una misurazione non invasiva del glucosio nel sanguepotrebbe liberare i diabetici dalla tortura delle frequenti punture diago per il prelievo di una goccia di sangue. Il biochip potrebbecontrollare una pompa miniaturizzata, impiantata nel corpo, chebasandosi sul valore misurato di glucosio, indica la quantità precisadi insulina da amministrare. In questo modo, i pazienti diabeticipotrebbero dire addio anche alle continue iniezioni di insulina. Losegnala Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”. Il sensore è installato sul corpo del paziente. È anche in grado dimisurare in continuo i livelli di glucosio, usando i fluidi tissutalidiversi dal sangue, come quelli del sudore o delle lacrime. Il nuovodispositivo è molto migliore di quelli sviluppati finora, che sonotroppo grandi, troppo imprecisi consumano troppa energia. Il principiodi misurazione comporta una reazione elettrochimica che viene attivatacon l'aiuto di un enzima. L’enzima glucosio ossidasi converte ilglucosio in perossido di idrogeno (H2O2) e in altre sostanze chimiche,la cui concentrazione può essere misurata con un potenziostato. Questamisura viene utilizzata per calcolare il livello di glucosio. Laparticolarità di questo biosensore: il chip, che misura solo 0,5 x 2,0millimetri, ospita non soltanto il nanopotentiostato, ma anchel'intero sistema di diagnostica. Ha anche un convertitore integratoanalogico-digitale. Il biosensore trasmette i dati tramiteun'interfaccia wireless, per esempio ad un ricevitore mobile. Così, ilpaziente può tenere sott’occhio in modo costante il suo livello diglucosio nel sangue. In passato, c’era bisogno di un circuito delledimensioni di un mezzo foglio di carta e bisognava avere un driver.Col nostro nuovo sensore, tutte queste cose non sono più necessarie. Il sensore di glucosio è stato progettato dai ricercatori dellaNoviosens, una società olandese di tecnologia medicale. Poiché puòessere fabbricato in modo conveniente, è molto adatto alla produzionedi massa. Questi dispositivi di misura non invasivi per ilmonitoraggio dei livelli ematici di glucosio può diventare la base perun ulteriore sviluppo particolarmente utile in futuro: il biochippotrebbe controllare una pompa miniaturizzata, impiantata nel corpo,che basandosi sul valore misurato di glucosio, indica la quantitàprecisa di insulina da amministrare. In questo modo, i pazientidiabetici potrebbero dire addio anche alle continue iniezioni diinsulina.