Benito Marconcini, docente ordinario di esegesi antitestamentariapresso la Facoltà Teologica dell’Italia Centrale in Firenze, nel suolibro Antico Testamento, “Ut Unum Sint”, Roma, scrive: “Molti,desiderosi d’incontrarsi con la parola di Dio, si ritraggonoscandalizzati da episodi di violenza o immoralità che nei primi libridella Bibbia sembrano talvolta addirittura ordinati da Dio. Egli siadatta allo stadio dell’umanità, alle lentezze della miseria umana,come una madre amorosa che non si meraviglia delle lenti tappe dimaturazione del figlio” (pag. 18). L’idea di un Dio che si adatta alle lentezze della miseria umana comeuna madre amorosa, lascia un po’ perplessi se si pensa a una madre cheprima lascia tranquillamente ai figlioletti la possibilità di cavarsigli occhi a vicenda, e poi, quando sono più maturi, raccomanda loro dinon darsele di santa ragione, di amarsi e di perdonare. Però, uncristiano deve necessariamente accettare la tesi, se vuole ritenere laBibbia ispirata da Dio. Di conseguenza un cristiano deve anchenecessariamente credere che quando è venuto il momentodell’Incarnazione, Dio si sia adattato a quel tipo di società, a quelmomento storico. E che per questo motivo, unicamente per questomotivo, abbia scelto d’incarnarsi in un uomo, anziché in una donna.Dio si sarebbe adattato alla miseria umana maschile che nella societàebraica teneva in soggezione le donne. Nessuna donna di quel tempoavrebbe potuto fare ciò che fece Gesù come uomo, anche nei riguardidelle donne stesse. Questo fa cadere la ragione principale sulla qualesi basa l’ostinazione della Chiesa cattolica a negare l’ordinazionesacerdotale alle donne, il fatto, cioè, che Gesù era maschio e che amaschi affidò l’evangelizzazione del mondo. La scelta di Dio nonpoteva prescindere da quel tipo di società e da quel momento storico.
Carmelo Dini
