A Cesena il boom delle sale da gioco riaccende il problema della ludopatia, la Cinti commenta

A Cesena il boom delle sale da gioco riaccende problema dellaludopatia, la Cinti commentaLa vice responsabile dell' Italia Dei Diritti per l' Emilia Romagna: “Rispetto alla dipendenza da sostanze, quella dal gioco è subdola,difficilmente individuabile o controllabile, ma soprattutto promossacome una qualsiasi altra attività di svago, pertanto non percepitacome pericolosa” Bologna 1 settembre 2012- A Cesena il Comune ha deciso di dare il viaad una specifica campagna di informazione e sensibilizzazione riguardoal gioco d'azzardo, poichè il fenomeno della ludopatia in questiultimi anni ha subito una preoccupante crescita, e non solo in EmiliaRomagna. Purtroppo, soltanto nel 2011 la questura ha continuato aderogare autorizzazioni all' apertura di nuove sale da gioco, di cuidue a Cesena, quattro a Cesenatico, una a Longiano, due a Gatteo e duea Bagno di Romagna. Attualmente, altre due concessioni sono stateemanate a Cesena e due a Gambettola. Divero il caso delle macchinetteslot nei bar e nei tabacchi, la cui autorizzazione spetta solamente alComune. Dal punto di vista normativo non esistono disposizioni chiareche impediscano di installare sale da gioco nelle vicinanze di luoghiparticolari quali scuole, Facoltà universitarie, stadi ed ufficipubblici, pertanto a Cesena, ad esempio, è possibile trovare a brevedistanza sala slot e Facoltà di Architettura, o peggio un Liceo. Chiha provato ad opporsi, come il Sindaco di Verbania, il quale fecechiudere le sale durante le ore mattutine con l'intento di dissuaderedal gioco e tutelare gli studenti che avrebbero potuto saltare lascuola per recarsi alle slot, è stato immediatamente multato consentenza del TAR e costretto a pagare 1,5 milioni di euro. Il MinistroBalduzzi ha di recente preparato una bozza di legge nella quale sidice che le sale da gioco non possono essere realizzate a distanzaminore di 500 metri da un Istituto scolastico di ciascun ordine egrado, ma intanto in molti affermano che non si può pensare che il suosia un atto risolutivo, poichè trascende altri elementi sui qualisoffermarsi e da valutare. Chi vive a Cesena, inoltre, sa che ovunqueci si volti, le sale da gioco sono già spuntate nei pressi deimaggiori e più comuni centri di aggregazione per la collettività.Luana Cinti, esponente dell' Italai Dei Diritti per l'Emilia Romagnain merito dichiara: ” La ludopatia, ovvero la patologia in base allaquale non si riesce a frenare l'impulso di giocare d'azzardo, ha inquesti ultimissimi anni portato esperti e società civile a soffermarsicon sempre maggiore attenzione, e di sicuro preoccupazione, sulpotenziale grave pericolo costituito dalla promozione del giocolegalizzato tra la popolazione. Cesena rappresenta soltanto un esempiodel danno arrecato e perpetrato col contributo delle Istituzioniattraverso il rilascio di autorizzazioni all'apertura di sale, lequali spuntano come funghi nelle strade abituando l'occhio delpassante a percepire il tutto come normale. Senza contare il mare dipubblicità che attraverso i principali media, e in manieraaccattivante, conquista ogni giorno nuovi clienti e possibili futuridipendenti, al pari dei tossicodipendenti. Come è stato osservatodagli psicologi e non solo, rispetto alla dipendenza da sostanzequella dal gioco è subdola, difficilmente individuabile ocontrollabile, ma soprattutto promossa come una qualsiasi altraattività di svago, pertanto non percepita come pericolosa. Di fatto,ripetere negli spot che giocare è un divertimento ed un'occasione peracchiappare la felicità tanto desiderata per cui basta farlo conprudenza, non fà altro che attirare sempre nuove persone, in modoparticolare le più vulnerabili. Di questi tempi, poi, con la crisi aimassimi livelli e gli alti tassi di disoccupazione, le persone silasciano più facilmente convincere dall' idea della vincita a portatadi mano, quindi tentano la fortuna con la certezza di poter dare unasvolta decisiva alla propria vita. L'intervento del Ministro Balduzzinon può considerarsi esaustivo di un problema che ha ormai messoprofonde radici nei vari Comuni e su tutto il territorio nazionale,perchè ormai le sale da gioco sono presenti in ogni dove e fruttanotanto, anche e soprattutto alla criminalità organizzata. Nellospecifico egli si riferisce ai giovani, vede in loro i destinatariprimi della campagna contro la diffusione della dipendenza dal gioco esue possibili derive, ma è altrettanto necessario rivolgersi anchealle altre categorie, di sicuro non meno influenzabili. E' da più didue decenni che l'Oms considera la ludopatia un disturbo mentale damonitorare con attenzione e prevenire con la promozione di miratecampagne di informazione, ma l'Italia non solo è arrivata a discuternecon ampio ritardo, bensì ha permesso che il fenomeno si radicalizzassein modo preoccupante col passare degli anni, attraverso normative chehanno incentivato e non scoraggiato, a partire da rigidi criteri, larichiesta di autorizzazioni all' apertura di sale. Lo stesso dicasiper le slot, prese in concessione da una moltitudine di bar etabaccherie, delle quali sfugge o risulta irrilevante l' effettivaubicazione e il numero. Al contrario, grande enfasi viene posta sullapubblicità colorata e densa di allusioni a paradisi di serenità, incui la richiesta di prudenza risulta inevitabilmente l' unico elementofuori posto”. Ufficio Stampa Italia Dei Diritti Emilia Romagnaitaliadeidiritti@yahoo.ithttp://www.italiadeidiritti.it

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