Di Melo Cicala Presidente di “INSIEME per gli italiani”
Domanda ai nostri avversari politici: perché non volete che gli italiani all’estero votino in Italia per corrispondenza senza venirci?
Le elezioni prossime della primavera del 2013, ammesso che si vada a scadenza naturale, saranno il giro di boa vero per il destino anche degli italiani all’estero. C’è chi si lusinga, raccontando favole alla gente, di portare dodici deputati e sei senatori in Parlamento tutti appartenenti ad un unico movimento. E’ ovvio che non è e non sarà così perché “L’Ammuina” movimentista serve solo per racimolare proseliti e rimborsi elettorali. Neanche le cariche vere o facete che siano, le nomine a volte finanche sconsiderate, l’annessione e la monopolizzazione dei giornali che si occupano, così dicono, di informare gli italiani all’estero nominando tutti i loro direttori responsabili politici divenuti così di parte, potranno ottenere questo. Dal momento che ci siamo riproposti di dire sempre la verità ai nostri connazionali all’estero, oggi ci sentiamo di renderci fautori, con tutta la franchezza e la disponibilità di questo mondo, di indire un congresso intercontinentale tra tutti i movimenti esistenti sui territori esteri. Aprire una fase politica nuova, decisiva, che annulli i frazionamenti e moltiplichi le forze convogliandole in un’unica direzione. In quella sede, spogliandosi di ogni investitura e carica rimettendo sul tavolo deleghe ed incarichi, decidere la costituzione di un nuovissimo soggetto politico unico. In questa fase costituente, aprire i lavori che democraticamente deciderebbero le nuove figure rappresentative e di vertice lista elettorale compresa. Riteniamo che, se si vuole essere onesti con l’elettorato italiano residente all’estero, questa sia La proposta, non una proposta qualsiasi, stando alle leggi vigenti in costanza di circoscrizione estero. In questo modo, con una lista unica e totalizzante, allora sì che potranno venire fuori diciotto soggetti politici, diciotto parlamentari facenti parte di un unico partito. La proposta è dettata non solo dalla opportunità politica di ineluttabile e cinica deduzione viste le pregresse esperienze fallimentari, ma anche e finalmente un sistema risolutivo per affrancarsi dai partiti, tutti, nessuno escluso. Lo diciamo con la consapevolezza di chi sente la necessità di dire la verità a tanta gente, a tutta quella che si affida alle decisioni dei loro leaders. Invertire decisamente la rotta del frazionamento a vantaggio di un’azione comune e senza divisioni salterebbe a piè pari ogni ostacolo tuttora rappresentato dai njet dei partiti che in pratica sono i massimi responsabili delle limitazioni al raggio d’azione dei parlamentari eletti all’estero. E’ questo un progetto importante, di grande portata che dovrebbe essere accolto con entusiasmo senza se e senza ma. La nostra onestà intellettuale, la nostra esperienza, ma soprattutto la nostra coscienza ci hanno imposto di essere onesti con noi stessi e con i nostri connazionali. Noi ci stiamo. Noi l’abbiamo proposto.