il sindacato Lisiapp , la brochure del Dap non serve per contrastareil disagio” In Italia si fa un gran parlare di sicurezza sociale, certezza edeffettività della pena. Ma la realtà è che alle dichiarazioni diprincipio seguono fatti che vanno in tutt’altra strada. Altro chepensare alle vittime dei reati! Ai detenuti vengono riservati moltispazi di interesse collettivo ed informativi. A cominciare daicontenitori televisivi con rubriche speciali e interviste, per finirea numerose attività ed iniziative messe in campo dal Dap per il giustoReinserimento. Dura presa di posizione di Mirko Manna, segretariogenerale del Libero Sindacato Appartenenti alla Polizia penitenziaria(Lisiapp). Bene le attività che sono rivolte al trattamento direinserimento, ma non dimentichiamo che all’interno delle strutturedetentive sono presenti gli uomini e le donne della poliziapenitenziaria che tra mille difficoltà e tagli indiscriminati alcomparto sicurezza portano avanti il sistema penitenziario del paese.Ci sono realtà – continua Manna – dove esistono situazioni critichecome il sovraffollamento con ripercussioni sul disagio personale.Proprio in relazione al disagio spiega il – leader del Lisiapp –abbiamo chiesto piu volte la semplice attivazione dei centri diascolto dedicati esclusivamente agli operatori. Alla fine di luglio -sottolinea Manna – dopo 24 ore di terrore e rabbia con due suicidi dinostri colleghi , si è avuto un incontro con i vertici del Dap su comeaffrontare questa emergenza. Dall’incontro fa notare Manna , non èscaturito nulla , mentre e certo un dato, dall’inizio dell’anno sonogià sette gli episodi di poliziotti che si sono tolti la vita.”L'approccio al delicato e drammatico tema, non ha visto mettere incampo a nostro avviso efficaci azioni per contrastare il disagiolavorativo del personale di Polizia penitenziaria e contestualmentestimolarne la professionalita'. Le uniche soluzioni proposte oggi dalDap sono state la realizzazione di una brochure da diffondere tra ilpersonale e la previsione di un numero verde di ascolto, da contattarein caso di necessità'”. “Questo –conclude Manna- significa nonaffrontare il problema alla radice e manifesta le incapacita' digestione dei poliziotti penitenziari da parte di troppi direttori ecomandanti che spesso non conoscono bene neppure le donne e gli uominiposti alle loro dipendenze.
Li.Si.A.P.P.LIBERO SINDACATO APPARTENENTI POLIZIA PENITENZIARIASEGRETERIA GENERALESegreteria Organizzativa – Ufficio Stampa e Webvia della trasfigurazione 5 – 00165 ROMATel/Fax 06/58203648 – info@lisiapp.it – www.lisiapp.itsegreteria.generale@lisiapp.it