Il 16 settembre del 2010 ho scritto Burka Ma Donna, rimasi disorientata a leggere tale signora Maria , che credo si chiami in maniera diversa…, scrivermi il 12 agosto del 2012, un commento che allego, non solo per il suo contenuto ma per i tempi: erano passati quasi due anni. Risposi subito brevemente su Reset Italia. Oggi leggo un’ altra storia svoltasi in Italia: Incinta si toglie il velo per il caldo il marito la picchia selvaggiamente.
“E’ accaduto a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, dove la coppia si trova in vacanza. La donna, ventenne, figlia di un tunisino, è finita in ospedale: il marito non le ha perdonato di essersi tolta il velo per strada a causa del caldo Ha picchiato selvaggiamente la moglie – una ventenne di Porto Empedocle, figlia di un tunisino – facendola finire in ospedale solo perchè la giovane, a causa del gran caldo, si era levata il velo che teneva sul volto, in mezzo alla strada. E’ accaduto in via Crispi, a Porto Empedocle (Agrigento). L’egiziano, di 19 anni, è stato denunciato alla Procura di Agrigento, dalla polizia, per lesioni personali. La giovane, che è incinta da pochi mesi, nata e cresciuta a Porto Empedocle, è sposata con l’ egiziano con cui vive a Torino per motivi di lavoro. La coppia, che è rientrata a Porto Empedocle per una breve vacanza, ieri pomeriggio, dopo aver fatto visita ai genitori di lei, stava percorrendo via Crispi, quando la ventenne, soffocata dal gran caldo ha prima chiesto al marito se poteva levare il velo che teneva sul volto. Lui avrebbe iniziato ad urlare nella speranza, probabilmente, di intimorirla.La ventenne però – ha poi raccontato ai poliziotti – non riusciva più a respirare e si è tolta il velo. Il marito, per la mancanza di rispetto, l’ha picchiata selvaggiamente minacciando anche i passanti che nel tentativo di scongiurare il pestaggio volevano intervenire in soccorso della donna. La giovane è stata portata, con ambulanza del 118, al pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento dove i medici l’hanno ricoverata anche in considerazione del suo stato di gravidanza. L’egiziano è stato bloccato dopo che si era allontanato dal luogo del pestaggio dai poliziotti del commissariato che l’hanno denunciato.”
Volete vedere come erano ordinate e ubbidienti le bambine e le donne adulte per la celebrazione della ricorrenza dell’Immacolata Concezione a Roma nel 1938?
Concludo come nel post scritto in passato, con buona pace della signora Maria e di tutti coloro che conoscono solo la violenza e hanno da imparare tanto dagli animali, per potersi dire umani…
“…Volete sapere quanti millimetri di carne umana femminile sono esposti ai raggi del sole indossando il burka? Provate a metterlo voi, lo scafandro, io lo feci e mi sembrò di perdere i sensi, solo per un minuto. Provate a girare la città, ben protetti come dei palombari fine secolo, immersi nel Male. E’ una regola civile quella che impedisce di finire inghiottita in un burka, senza neanche poter dire: aspetta…ma donna.Andatevene all’inferno voi e le gabbie e i muri, che opprimono la vita. No, nessuno sa come viva, come muoia. Lo sa il Burka.”
Doriana Goracci
Commento Inviato il 12/08/2012 alle 15:08
Doriana Goracci,
se tutta l’energia che mette nello scrivere e parlare male dell’altrui cultura, senza averla mai compresa, ma solo vedendola attraverso lo specchio deformante della SUA, se tutta l’energia che spende a fomentare odio e a facilitare l’incomprensione fra cittadini di diverso pensiero la mettesse invece nel criticare costruttivamente il suo Paese, forse tali energie non sarebbero del tutto sprecate o male utilizzate.
Dispiace vedere come una donna sedicente moderna possa passare le sue giornate a sputare sul prossimo (scusi il termine, ma lei fa di peggio!).
Sono disgustata dal suo modo di vedere le cose, e soprattutto da come le propala, confondendo, ammucchiando, buttando argomenti come spazzatura in un termodistruttore. Così alla rinfusa, producendo un fumo denso e accecante.
Mi fa senso tutto ciò, perché lei fa l’esperta su un unico aspetto della cultura islamica, per altro facoltativo e messo in pratica da una minoranza di musulmane, il Niqab (ebbene sì, e non il Burqa che è altra cosa, ed esiste solo nella cultura Afghana), che a lei non è richiesto condividere, ma sicuramente di rispettare. Invece lei spara a zero, non comprende e spara a zero!
Nel mondo globalizzato della libertà di opinione, e guai a togliergliela, lei la toglierebbe alle donne che scelgono il Niqab. Eh sì, cosa crede, che esistano solo i casi di cieca imposizione maschile del velo, immagine tanto ripresa e rimarcata nei romanzi da sfiorare il grottesco?
Il velo è un precetto islamico, liberamente seguito e messo in pratica da milioni di donne al mondo, donne moderne ed emancipate che studiano nelle università e si documentano sul loro credo negli anni, approfondendo sempre più.
E quel che è peggio, se si può fare di peggio, lei utilizza l’argomento occidentalmente poco popolare del Niqab per sentenziare sulla Religione Islamica e addirittura sul fatto in sé di seguire uno stile di vita religioso. Come se il suo “ateismo” o “agnosticismo” non fossero anch’essi stili di vita imposti da chi prima di lei li ha pensati e pubblicizzati.
L’”oppio dei popoli” è l’ignoranza.
Quello che emerge dai suoi scritti non è filantropismo o sincera preoccupazione per il destino delle donne oppresse, che lei incarnerebbe nella totalità delle credenti.
Non emergono empatia o ansia di aiutare, ma soltanto una cieca critica, un deprezzamento di tutto il loro modo di essere attribuendone la colpa a qualche ombroso maschio che le circonda. Mi dica, come concepisce le donne che hanno scelto il velo, fiere nella loro obbedienza a Dio?
Il velo è un precetto islamico, lo sa? Non l’hanno inventato i “padri” o i “mariti gelosi”. E’ anche un precetto cristiano, come ben sa anche Maria, madre di Gesù lo portava. Chi la obbligava?
Sì, ora lei mi dirà che tutte le religioni portano al male, sono bigotte, vanno azzerate.
Ma questa è comunque la sua opinione, e al mondo c’è chi, nonostante il bombardamento mediatico di cui anche lei si fa ripetitore, non ci pensa nemmeno a darsi ad uno stile di vita che esclude da essa il suo Creatore.