Eletti all’estero: Tremaglia la chiamava commissione bilaterale. Noi gruppo misto

Il nostro slogan è”Organizzarci e credere.”

di Melo Cicala Presidente di “INSIEME per gli italiani”

Vista l’immane impotenza dei parlamentari eletti all’estero circa i risultati della loro politica all’interno dei partiti di provenienza, l’allora ex ministro degli italiani nel mondo on. Mirko Tremaglia, pensò ad una soluzione. Cercò di convogliare queste diciotto anime del purgatorio in una Commissione Bilaterale. Pochi sanno che le commissioni bilaterali sono quelle commissioni istituite e composte dai due rami del Parlamento della Repubblica Italiana, per esempio la Commissione parlamentare per le riforme costituzionali istituita nel 1997. Nella storia della Repubblica italiana, ci furono diversi tentativi di modificare la costituzione, alcuni esperimenti vennero fatti costituendo apposite commissioni bicamerali per le riforme istituzionali. La soluzione che invocava Tremaglia era una commissione bicamerale mista formata da senatori e deputati, sei e dodici. Le bicamerali servono a superare il rigido e talvolta pericoloso dualismo tra le due assemblee, sia per consentire l’univoco esercizio del potere parlamentare in delicate materie per esempio in tema di questioni regionali, controllo dei servizi radiotelevisivi, servizi di informazioni e sicurezza ecc. Perché non istituirne una che si occupasse delle problematiche degli italiani all’estero unendo insieme il gregge sparso nella radura? Queste commissioni adottano, durante il loro funzionamento, il regolamento della Camera o del Senato a seconda che siano presiedute da un deputato o un senatore. Ma non ci fu verso nonostante i tentativi caparbi e reiterati dell’ex ministro di convincere nessuno. Il Parlamento viveva, come adesso, in maniera insofferente la presenza di questi parlamentari eletti all’estero e poi il buon Mirko si era reso colpevole, stando alle posizioni del suo stesso partito, di avere consegnato la vittoria elettorale al centrosinistra con la formazione della sua lista personale. Gli stessi parlamentari della circoscrizione estero non presero mai sul serio la proposta della bicamerale. A chiacchiere, qualcuno diceva di essere d’accordo ma nei fatti non ci pensava neanche. In ogni caso nessuno di sinistra volle sentirne parlare. Era pur sempre una proposta che prometteva, almeno sulla carta, una soluzione o perlomeno, un tentativo, una strada unica da percorrere per il bene degli italiani all’estero. Questa premessa prelude alla spiegazione della scelta che il movimento “INSIEME per gli italiani” intende adottare per il futuro politico e per il destino delle nostre comunità all’estero. Visti i fallimenti e le riluttanze per una bicamerale di fatto operativa, INSIEME tenderà alla formazione di un gruppo misto in Parlamento dove convogliare soggetti politicamente affini svincolati dai dictat dei partiti per una più incisiva ed efficace azione nell’ambito delle decisioni parlamentari. Le liste civiche non a caso ultimamente godono del favore dell’elettorato proprio per una sorta di allergia imperante nei riguardi dei partiti classici. Per la formazione dei gruppi misti, al Senato occorrono dieci senatori ed alla Camera venti deputati. Salvatore Ferrigno promette questo tentativo e si batterà per realizzarlo. Un gruppo formato non solo, come è ovvio e giusto, di eletti all’estero ma tra quanti, a fronte di accordi predeterminati, siano propensi alla condivisione di uno spazio operativo univoco. Di tutto questo le nostre comunità non sono state adeguatamente informate. All’estero e nel mondo ad esso contiguo, è di moda la escalation politica dei giornalisti. Ne abbiamo qualche esempio in carica.Di tutto questo, bicamerali, gruppi misti, della storia parlamentare del voto all’estero, in giro non sentiamo disquisire neanche di straforo. Ciò denota che la stampa italiana all’estero, salvando la pace di quanti lavorano seriamente, non fa un buon lavoro. Specie quando politicizzandosi e dichiarandosi di parte esce allo scoperto e si gioca la reputazione di imparzialità che, di servizio, rappresenta il cardine dell’informazione non connotata politicamente. Il coming out of the closet in questo settore è oramai ampiamente praticato. Sappiamo inequivocabilmente dove certa “informazione” sia dislocata. Il nostro movimento non ha bisogno di coperture pseudo giornalistiche per presentarsi al suo elettorato, perciò non racconteremo alla gente storielle di infima demagogia. Noi di INSIEME per gli italiani diremo sempre la verità alla nostra gente.

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