La metropolitana a Capodichino, sogno o son desto?

La stazione di Capodichino della linea 1 della metropolitana di Napoli sarà probabilmente una delle più belle stazioni dell’intera linea. Osservando il progetto, non si può non restare colpiti dal fatto che la nuova stazione «ridisegna completamente l’accesso all’aeroporto con percorsi pedonali coperti e una rete capillare di strade, connessa alle zone parcheggio. Il progetto caratterizza il piazzale antistante all’aerostazione con una grande copertura aggettante traslucida che permette alla luce naturale di penetrare dall’alto nel profondo pozzo centrale a sezione ellittica. Il percorso verticale si anima con il movimento dei viaggiatori: gli ascensori laterali e le scale mobili con i loro colori orientano e distribuiscono i flussi di attraversamento».
La stazione tuttavia non è priva di qualche difetto. Un difetto non di natura strutturale, ma organizzativa. Mi riferisco ai tempi di realizzazione di questa fondamentale opera pubblica. Qualche anno fa i programmi, o almeno quel poco che si poteva desumere dagli organi di stampa, prevedevano la sua ultimazione per dicembre 2013, data che oggi appare piuttosto irrealistica visto che i cantieri non sono stati ancora aperti. A questo proposito, ciò che più stupisce è stata la scelta (fatta da chi?) di aver voluto privilegiare la costruzione della tratta Dante-Garibaldi, ampiamente servita da due linee metropolitane tra loro connesse (la 1 la 2), lasciando in sospeso la ben più necessaria tratta Piscinola-Capodichino. Questa tratta infatti, rispetto a Dante-Garibaldi, oltre a presentare minori difficoltà nella cantierizzazione (non sono compromessi gli assi viari del centro città) e nell’esecuzione (non dovrebbe presentarsi il “problema” dei reperti archeologici), servirà ampie zone della città completamente prive di collegamenti su ferro.
La faccenda, per molti aspetti, è “stranamente” simile a quella relativa la costruzione della stazione dell’Alta Velocità di Afragola. Smantellata in tutta fretta la storica stazione di Mergellina, questa nuova e costosa “cattedrale” sorgerà in un’area non proprio vicina al centro di Napoli.
Ma pur di risparmiare una ventina di minuti nell’attuale traffico ferroviario verso Salerno, Bari, Reggio Calabria e la Sicilia, il gioco vale senza dubbio la candela!
Non si è però pensato a come collegare la nuova stazione con “Napoli Centrale”. Da quello che si è potuto leggere, sempre sui giornali, una prima idea prevedeva il prolungamento della vetusta linea 2 fino ad Afragola; una seconda invece sosteneva la necessità di costruire una linea di treni dedicata. Infine qualcuno aveva proposto di prolungare la linea 1 fino ad Afragola, creando così una metropolitana che avrebbe collegato tutti i principali snodi del trasporto cittadino (porto, stazione centrale, aeroporto e, appunto, stazione alta velocità). Ma si sa, le idee migliori sono spesso le prime a essere scartate. E così si aspetta un futuro che anno dopo anno anziché diventare storia, resta sempre futuro.
Restiamo dunque in attesa, mentre il resto del mondo viaggia in comode e silenziose carrozze, con frequenze media di due o tre minuti e senza rischiare in estate di trovare stazioni parzialmente chiuse e treni ogni 15 minuti a cause delle italianissime ferie estive…

Roberto Colonna

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