A Vera Lamonica della segreteria della CGIL.

A Vera Lamonica della segreteria ddella CGIL.

Cara Vera, ti scrivo così mi distraggo un pò. Lo so ho usato la frase di un noto cantante, ma mi sentivo di iniziare così.

Cara Vera, ti chiedo solo di dedicarmi un pò del tuo tempo per permettetemi di raccontarti la mia breve storia di esodato Postale.

Vedi noi d'altronde, per molti, siamo dei numeri sulla carta d'identità, siamo delle lettere e cifre sul codice fiscale, siamo un codice a barre sulla tessera sanitaria, ma siamo, purtroppo, nostro malgrado anche esodati.

La mia storia di esodato inizia il 18 ottobre 2011, quando alle ore 15:30 ho sottoscritto davanti ad un impiegato di R.U delle Poste di Torino l'accordo di uscita anticipata.

L'accordo prevedeva la mia uscita il 31 marzo del 2012 dopo avere maturato 40 anni e 13 gg, di contributi, loro si impegnavano ad accompagnarmi economicamente alla pensione fino ad aprile del 2013; a maggio avrei dovuto riscuotere la 1° rata di pensione.

Ho accettato perchè dopo una vita spesa per il lavoro volevo dedicare a me e alla mia famiglia un pò di tempo.

Tempo che avevo sottratto a causa di ore passate sul lavoro, in quanto il ruolo che ricoprivo da funzionario, imponeva questo impegno.

Dopo la firma ero contento, ma anche triste perchè dovevo lasciare quello per cui avevo vissuto, il mio lavoro.

Lasciavo il lavoro, conscio di avere fatto fino in fondo il mio dovere, anche perchè ero molto attaccato alla mia azienda.

Ho firmato e appena uscito dall'ufficio ho telefonato a Rosa-mia moglie- e gli ho detto finalmente ti porto a fare un viaggio, come ti avevo vevo promesso da tempo.

Avevo dei sogni, che non sto a raccontarti, invece per una serie di combinazioni nel giro di pochi giorni, non per colpa mia, mi sono trovato ad essere un esodato e i miei sogni sono diventati un incubo.

Un esodato che dopo tanti mesi di lotta, non riesce a vedere la luce del tunnel in cui adesso mi trovo.

Si perchè prima con il 65mila derogati, ora con i 55mila derogati non rientro per il solo fatto di avere lasciato il lavoro dopo tre mesi dei salvaguardati, come se fosse una colpa avere lavorato 3 mesi in più; eppure maturavo nel 2013 il diritto a prendere la pensione. Pazzesco non ci posso crederci.

Non posso crederci che per soli tre mesi di lavoro che ho fatto in più, vedo la mia vita sfuggire.

Sono stanco non so fino a che punto posso resistere.

Ti chiedo, vi chiedo di aiutarci affinchè anche la nostra platea rientri nei derogati perchè uno Stato di diritti non può permettere che succeda questo.

Ma la nostra causa può essere risolta con un contatto diretto con la Fornero/Monti che forse non si rendono conto dell'ingiustizia a cui noi andiamo incontro.

Cordiali saluti

CASAFINA Gennaro

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