DISUNITED STATES OF ITALY

All’ attuale classe politica manca la particella di Dio, tanto per rimanere sull’ argomento che e’ sulla bocca di tutti e rifarmi all’ articolo dell’ amico e “collega” Arnaldo De Porti, sulla eliminazione delle regioni. Credo fermemente che attuale classe politica e’ diventato una locomotica senza forza motrice ed efficacia. E quando dico classe politica non faccio sconti a nessuno, nemmeno ai cosidetti “tecnici”. . Badate bene signori, che I partiti dell’ ABC ( e non solo) non dovrebbe illudersi troppo se i tagli sulla razionalizzazione della enorme spesa pubblica ( odio le definizioni inglesi e mi scuso per il pasticcio lessicale la spending review la metto ogni giono sui maccheroni) pur non essendo lineare come promesso dal Primo Ministro Italiano, non incideranno sui servizi sociali. La sanita’ ( per dirne una) e’ ancora nelle mani delle regioni sprecone e sino a quando non si ritorna ad uno statalismo pragmatico ( gestione da parte del governo centrale di tutti i beni di commune necessita’) incrementeranno, ancora una volta sia gli sprechi, sia gli enti create ad hoc. Nel 1970 mi lasciai scappare una frase che ricordo ancora: “ Ecco, abbiamo fatto gli Stati Disuniti D’ Italia”, in inglese Disunited States of Italy. Adesso al di la’ del mio umorismo aglosassone, l’ Italia all’ attuale e’ questo, una Repubblica frantumata ( e disunita) fondata su venti staterelli a statuto proprio. Non c’e’ piu il Culto della Costituzione dei nostri padre fondatori, I diritti dei cittadini violati legittamente dal politico di turno, oggi si e domani pure, ect, ect, ect. Vedete che se una siringa ( per dirne un altra) in Lombardia ( presa come esempio) costa ai cittadini diciamo 20 centesi e in Sicilia 80, e’ dovuto al fatto che il controllo dello Stato Centrale, per molti decenni e’ stato inesistente e complice. L’ unica soluzione da parte dei nostri governanti futuri ( come gia’ detto) e’ quello di un ritorno allo Statalismo Centrale Pragmatico ( S.C.P) , eleminando tutte le regioni, suddividendo le loro comptetenze tra Stato Centrale ( I beni di commune necessita’), Province ( accorpando quelle al di sotto di 500 mila abitanti) e Comuni ( accorpando querlli al di sotto di 5 mila abitanti)
Finisco con un vecchio detto ( commune a tutti ) “ In un pollaio dove ci sono due galli, non fara’ mai giorno”. La questione e’.. quale gallo …invitare …a cena! ( I will say no more. Si fa per dire)

Carmine Gonnella ( Progetto Pie) Londra / Italy

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