Una Grande Nazione europea nell’occhio del ciclone:

All’Italia politica, economica, industriale, scientifica, arhitettonica, artistica,accademica e culturale che subisce una crisi epocale, ma il popolo italiano sara’ capace a risollevarsi con un nuovo rinascimento e soprattutto risultera’ vincitore indiscusso in ogni campo.

Da quando il Mondo e’ Mondo si e’ sempre detto che la pratica vale piu’ della grammatica. In questo malaugurato periodo turbolento, ho seguito con attenzione le puntate relative le “Lezioni dalla crisi”. presentate dal prof. Giuliano Amato ex presidente del consiglio dei ministri. E con innegabile professionalita’ ha presentato un eccezionale programma di grande interesse e di attualita’, suppongo gradito dalla maggioranza degli italiani

Il Prof. Giuliano Amato, culturalmente preparato a tale materia scientifica, ma su alcune cose e problematiche nutro dubbi dal punto di vista pratico perche’ non sono praticabili, se si tenesse in considerazione con la realta’dell’Italia produttiva. Chi non lo sapesse le piccole e medie industrie aggregate all’indotto formato da centinaia di mgliaia di eccellenti artigiani, rappresentano la spina dorsale dell’industria italiana per la capacita’di modificare piani di lavorazione per un’immediata inversione di produzione. Questa importantissima caratteristica tutta italiana potrebbe condizionare con la sua rapidita’di produzione industriale, anche una grande industria di qualsiasi nazione industrializzata. Queste le ragioni che gli imprenditori italiani non sono favorevoli a destabilizzare le industrie per costituirne altre ciclopiche, se in circostanze di posssibili crisi, una delle tali mega-industrie dovesse chiudere i cancelli, l’Italia subirebbe effetti devastanti all’ economia paralizzando la nostra nazione.

Un’altro fattore che giudico negativo quando le grandi industrie pur di mantenere un’alto livello di produzione delocalizzano in piu’ zone di lavorazione e pezzi dello stasso progetto di produzione, poi assemblarle nella casa madre. Quando l’industria non e’ gigantesca, e’ piu’ logico centralizzare la produzione nell’ambito della struttura industriale localizzata in un determinata citta’o paese.Nel dibattito della politica e dell’economia italiana ho la percezione che i segnali sono deboli ed inefficaci le reazioni riferimento a provvedimenti perche’ male si adattano a certe idee che sul piano teorico hanno senso, ma all’atto pratico non sono fattibili.

Le logiche dei mercati e le inevitabili reazioni modificano notevolmente l’andamento dell’ economia di ogni nazione industrializzata e soprattutto nel mondo della globalizzazione. Se si desidera discutere le tematiche della crisi e dell’economia, le risposte significative si possono avere se si stabilisce dove ricercare chi l’ha provocata o generata, ma l’individuazione della crisi e’ importante se non fosse altro come affrontare con le dovute cautele onde bloccare l’emorargia della crisi economica che ha gia’ contagiato nazioni in Europa e nel Mondo.
Se le crisi venissero neutralizzate sul nascere nell’ambito della propria nazione si potrebbe contrastare o quanto meno rallentare la sua corsa ed a non averlo potuto fare rapidamente, le azioni successive, risultano vane o tutt’al piu’ nell’immediato potrebbe limitare i danni, ma non risulteranno sufficienti a risolvere tale problema. Comunque, se venissero a mancare gli investimenti dalle altre nazioni il probblema diverrebbe negativamente esponenziale, perche’ la mancata fiducia nei ns. confronti dai mercati esteri e quanto cio’ che purtroppo accade si manifesta con un’inevitabile collasso a catena citato anche come possibile effetto domino.

Partendo da questo presupposto, e’ inutile discutere di crisi e di ipotizzabili fatali effetti, come e’ vero che non si puo’ avere corta la memoria nell’affrontare tali sistuazioni, quindi necessario conoscere le origini e come si evolvono per analizzarle in profondita’ allo scopo di creare determinati correttivi, mirati ad evitare possibili disastri all’economia nella nostra nazione, Ma e’ altrettanto vero che in questo particolare periodo tutto o quasi tutto si realizza con l’ottica del mondo della globalizzazione e le successive logiche delle liberazizzazioni delle industrie e del commercio accompagnate dalle costituzioni delle mulinazionali e della inevitabile circolazione di tutti i cittadini indipendentemente dalla loro indentita’ nazionale.

Il manifestarsi di una crisi in una determinata nazione grande o piccola che sia, quella crisi che sul nascere appararentemente non rappresenta alcun pericolo, ma se non domata in tempo e sfugge dal controllo dall’auturita’ di quella nazione, il fenomeno si sviluppera’ e si propaghera’ cosi’ rapidamente e contagera’via via tutta una serie nazioni ed in quanto concatenate una con le altre mette in serio pericolo anche le piu’ grandi nazioni.

Nell’orientare tale argomentazione dalle operazioni finanziarie che contagio’ quasi tutte le banche nel mondo economico nell’ambito delle nazioni piu’industrializzate e duramente colpi’ l’economia legata al settore delle costruzioni, menzionata”bolla immobiliare”.

Poi altri spericolati e successivi investimenti dimostratosi negativi e fallimentari in quanto risultarono che i cosidetti “derivati” o meglio una sorta di pacchetti azionari che venivano acquistati e trasferiti da un Continente all’altro senza che le banche mittenti e quelle destinatarie sapessero realmente quale fosse il reale valore contenuto da quelli titoli azionari.

Con parole semplici si sviluppo’ una colossale truffa nell’ambito del mondo bancario. Infatti immediatamente percepito come uno dei piu’ grandi scandali ai danni delle banche ed indirettamente ai risparmiatori, in quanto questi certificati e titoli emessi, svuotati dal valore ipotizzato e da non escludere anche da altre non precisate operazioni finanziarie, che risultarono deficitarie tali da provocore la successiva crisi e gli inevitabili banche ed istituti di credito in stato fallimentare e non solo quelle americane, ma un po in tutto il mondo.

Anche l’Italia e’ condizionata dal periodo della non crescita dell’economia italiana, quindi la crisi ancor piu’ devastante creatasi dalla seria conseguenza della “bolla immobiliare” ed i titoli finanziari identificati come “derivati”, che i truffatori con arte promossero l’inganno nei confronti degli istituti bancari, affinche’ venissero venduti tali titoli finanziari, in quanto credettero affidabili ai fini degli investimenti a medio e lungo termine.Tutto si resse senza fondamento consolidato ed i primi sviluppi negativi emersero agli inizi del 2008 e tutt’ora in negativo su tutti i mercati Quindi, l’Italia del lavoro non cresce, aumentano i disoccupati, diminuiscono i consumi interni ed indirettamente diminuiscono le entrate all’erario ovvero dovute allo Stato. Tutto questo provoca sconforto e tensione sociale. Da questi punti negativi nasce la crisi economica italiana, dell’eurozona e si ripercuote anche nel mercato statunitense. Il problema e’ ben visibile e molto chiaro, se non si lavora non si cresce e se non c’e’ reddito a sufficienza anche lo Stato si trovera’ in grosse difficolta’.

Ora e’ iniziato il periodo della recessione e la si puo’ combattere soltanto se l’Italia avra’ la credibilita’ necessaria per attirare i grossi investimenti dall’estero. E sono queste le cose primarie da discutere con quali criteri e come attirare gli investitori, altrimenti senza risorse, senza lavoro non si cresce ed il debito pubblico inevitabilmente lievitera’ sempre piu’ in alto.
La politica e le iniziative intraprese sono soprattutto a fare quadrare la stabilita’ del bilancio e non si nega l’orientamento della buona e corretta’ amministrazione pubblica, ma soltanto con il rigore e l’ austerita’ non sono elementi sufficienti per una rapida crescita ed una buona economia per la nostra Nazione.

In positivo l’Italia ha le banche che per mentalita’ e tradizione adotta politiche piu’ rigide per mutui e prestiti e quant’altro. E nel tessuto sociale ci sono anche famiglie italiane virtuose ed attive che sono fra le prime nella graduatoria mondiale legate alla cultura del risparmio. Ma la crisi annullera’anche il primato del risparmio causati dai contaccolpi subiti dall’economia, manifestatasi all’improvviso, in quanto il popolo italiano, non era a conoscenza della realta’ e convinto che la crisi fosse stata gia’ superata. Successivamente le dimissioni del governo Berlusconi che fu sostituito d’emergenza con il governo tecnico di Mario Monti. Secondo le dichiarazioni dei segretari e leader dei partiti che attualmente lo sostengono, approvarono l’operazione Monti, perche’ politicamente necessaria onde evitare che l’Italia precipitasse nel vuoto, le altre iniziative politche e le riforme sono state mirate e con urgenza a mettere in sicurezza l’Italia e la sua economia.

Dall’inizio del nuovo governo alla data odierna sono trascorsi poco piu’ di 5 mesi, ma’Italia piu’ che migliorata secondo l’ottica delle statistiche, dimostrerebbero un peggioramento della politica economica, del lavoro e quello ancor piu’ grave in fase di recessione e la inevitabile disoccupazione, le medie industrie chiudono, o delocaliizzano le loro attivita’ in altre nazioni ed il perdurare degli effetti negativi dei mercati e fallimenti sul fronte dell’Italia produttiva. La cura del rigore con l’adozione di nuove tasse e senza alcuna certezza nel prossimo futuro il popolo italiano reagisce come puo’, che cosa significa tutto cio’, l’aumento delle tariffe per l’energia, per l’acqua, per il gas, per il telefono e concludendo con altre accise e sempre piu’ in alto il costo della benzina.

Come e’ vero che non si facilita l’economia, se ogni singola famiglia e’ costretta a procedere prudentemente a non spendere, e creera’ fra breve ogni espediente utile per evitare che non si corrodano i loro pur modesti risparmi e comunque, motivati per cause dovute all’aumento delle prime necessita’ e riflessi negativi per le chiusure di stabilimenti non piu’ produttivi. Non si puo’ dimenticare che l’Italia nel corso degli ultimi 90 anni ha dovuto stringere molto piu’ di una volta la cinghia per la I Guerra Mondiale, la II Guerra Mondiale e il dopo guerra e per anni il grave dissesto del territorio nazionale generati dall’smottamenti, terremoti e altre vicissitudini, e’ quanto accaduto nel tempo. Vi e’ un’alta percentuale di famiglie italiane che di propria iniziativa si e’ organizzata come meglio puo’ a limitare i consumi ed ovviamente calcola con oculatezza tutti gli acquisti strettamente necessari.

Che cosa pensare e come reagire per evitare questi metodi di autarchia modello famigliare e l’austerita’applicata al popolo italiano, hanno fortemente ridimensionato l’entrate dello Stato, necesssarie alla gestione della pubblica amministrazione e l’inattesa flessione, attribuibile all’ economia del mercato interno italiano. Che cosa fare? Agire subito con un severo controllo a tutte le strutture e settori per ridurne i costi della spesa publica! Oggi assumere responsabilita’ nel gestire sapientemente una politica per un buon governo provoca senza alcun dubbio impopolarita’. Credo sia giusto che i membri di questo governo e quelli futuri, parlamento incluso, non dovrebbero mai pensare ai propri interessi, ma alla Nazione. Ora e’ il momento di manifestare la vera italianita’.

L’Italia tutta ha la capacita’ di risollevarsi. Non apettiamoci nulla dalle altre nazioni, che da secoli ci hanno invidiato e loro non potranno mai avere cio’ noi abbiamo e detentiamo da millenni. Una piccola frase significativa pronunciata da Winston Churchill all’epoca della II Guerra Mondiale: Se vogliamo vincere la guerra, “Voi britannici, del Regno Unito, dovete obbedirmi come i tedeschi obbediscono Adolf Httler!”

Che cosa potrebbe fare l’Italia?
1) Concludere rapidamente le principali riforme: Una migliore giustizia con processi brevi e sentenze rapide; l’approvazione di una legge che sappia stroncare sul nascere ogni principio di corruzione seguite da severe sentenze e relative condanne; Continuare e senza tregua contro gli evasori fiscali (dai pesci piccoli a quelli giganti); Non abbassare mai la guardia contro ogni forma di mafia ed affiliati; Una riforma del lavoro che sappia conciliare con equilibrio le parti sociali interessate (gli operai, sindacati ed imprenditori) ed una nuova legge elettorale con la reintroduzione delle preferenze, giusta, equilibrata secondo i canoni di una corretta democrazia parlamentare.

2) Tagliare subito il 50% dello stipendio ed il numero dei deputati, senatori; Azzerare i privilegi in ogni ordine di grado e livello; Finche’ in Italia ci sara’ la Repubblica, sarebbe apprezzabile un’alternativa se il prossimo Presidente della Repubblica venisse eletto dal Popolo Italiano; Sostenere le iniziative mirate al ridimensionamento del debito pubblico, Per un periodo transitorio, le elezioni di ogni grado politico ed amministrativo nell’ambito del territorio nazionale da estenderlo da 5 a 10 anni; Riformare l’intelaiatura e la struttura dello Stato, piu’ presente, moderno, dinamico e funzionale capace a ridurre la spesa pubblica;

3) Abrogare i Comuni al di sotto dei 15.000 abitanti; Abrogare le Province al di sotto di 100.000 abitanti. Abrogare tutte le 15 Regioni a Statuto Regionale; L’alternativa referendaria una ogni 5 anni, qualora fosse richiesta dai cittadini ad esprimere la loro opinione su problematiche riconducibili alla nazione; I futuri governi dovrebbero essere centrali, forti e duraturi per tutta la legislatura onde dimostrare alla nazione ed all’Europa, la stabilita’ del governo italiano; E’ necessaria la reintroduzione della “Leva Militare” per la difesa del territorio nazionale e per una formazione lavoro, sociale ed educativa giovanile;

4) la valorizzazione della nostra lingua e della cultura italiana, maggiori risorse ed incentivi per organizzare al massimo l’ente per il turismo nazionale costituirebbero una grande risorsa per l’economia italiana e piu’attenzione e sostegno ai giovani ricercatori italiani, che sono una eccellente risorsa per l’Italia; La promozione d’incentivi a favore delle strutture ed istituzioni italiane presenti all’Estero:(Istituti di Cultura, Istituti per il Commercio Estero ed i Comitati degli Italiani all’Estero, protrebbero attivarsi per una collaborazione ed assistenza nelle varie presentazioni, esposizioni e mostre per il lancio del “Made in Italy”come unico ed eccellente prodotto italiano nel mondo; Una normativa o legge con l’obiettivo di ricercare suluzioni sul campo del lavoro, corsi di specializzazione agli addetti preposti alla produzione di raffinati prodotti di precisione e di altri piu’ qualificati, cosi’si valorizza l’eccellenza del settore manufatturiero e con orgoglio la difendiamo e difenderemo i nostri prodotti.

L’ Italia sappia essere piu’ lungimirante nelle sue estreme decisioni, quindi pensare meno a Bruxelles e molti di piu’ a Roma. Se in futuro, l’U.E. costituirebbe ostacolo od impedimento alla crescita della nostra economia, la Nazione non deve manifestarsi vittima dal complesso d’inferiorita’ nel confronti dell’Europa, se neccessario decida il Popolo Italiano. Solo con l’alta qualita’ dei nostri prodotti l’Italia evitera’ l’importazione di massa in quanto non competiva a prodotti di basso livello, un problema sviluppatosi con la globalizzazione, quindi l’Italia sara’avvantagiata e con pochi concorrenti, se mirate al costo del lavoro piu’contenuto, cio’ e’ possibile se pilotata dalla politica che agevoli la produzione destinata all’esportazione.

Credo che queste ipotizzate politiche, leggi, norme ed incentivi e ridimensionati costi agevolera’ la produzione manufatturiera di alta qualita’, questi modesti suggerimenti come presupposti positivi per invogliare gli investitori stranieri. Se questo si manifestera’ e sono certo che si manifestera’, potremmo respirare nuovo ossigeno, ma pulito perche’ piu’’validi gli incredienti per una rapida ripresa dell’economia e permetterci di pensare a un migliore futuro per l’Italia operosa che lavora.

Boston 16 giugno 2012

On. Michele Frattallone,
presidente del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo, Inc. Consigliere eletto, tesoriere, membro del comitato esecutivo e presidente della Commissione: Istruzione – Cultura ed immagine del Comitato degli Italiani all’Estero (COM.IT.ES.) della circ. cons. di Boston, Massachusetts – U.S.A.

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