Attentato a Brindisi. Tutto è ancora avvolto nel mistero. Un uomo confessa, ma non è convincente il movente che lo avrebbe spinto al terribile gesto. Il prefetto Manganelli è però persuaso che l’uomo abbia agito per desiderio di vendetta, e ha aggiunto: « I mafiologi di turno sono accontentati». Ma fino a che non si sa tutta la verità, perché escludere qualsiasi possibilità? Vendetta personale o vendetta altrui? L’uomo non potrebbe essere stato costretto a compiere l’attentato? E in tal caso perché escludere la mafia?
Attilio Doni
Genova