Esodati, Fornero: "Partita chiusa".

Esodati, decreto a Monti: 65 mila in salvo. Fornero: “Partita chiusa”. La Cgil insorge: “Ancora aperta”

lavoratori salvaguardati rispetto all'aumento dell'età pensionabile saranno 65.000 per un fabbisogno finanziario complessivo di 5 miliardi e 70 milioni (dal 2013 al 2019). E' quanto prevede la bozza del decreto messo a punto dal ministro del Lavoro, Elsa Fornero. Il decreto è composto da 8 articoli.In salvo 65mila, 5 miliardi di spesa – Per la mobilità il contingente numerico previsto per coloro che potranno andare in pensione con le vecchie regole è di 25.590 persone mentre per la mobilità lunga si prevede che i beneficiari siano 3.460. Per i fondi di solidarietà (a partire da quello del credito) i beneficiari saranno 17.710 mentre i prosecutori volontari previsti sono 10.250. I lavoratori esonerati dal servizio che potranno andare in pensione con le vecchie regole sono 950 mentre i genitori in congedo per assistere figli disabili che saranno savaguardati sono 150.Per accordi di incentivo all'esodo saranno salvaguardate 6.890 persone. Il limite del fabbisogno complessivo è individuato nella legge di conversione del decreto Salva-Italia. Il totale delle risorse è pari a 5.070 milioni di euro, così suddiviso: 240 milioni per l'anno 2013; 630 milioni per il 2014; 1.040 milioni per il 2015; 1.220 milioni per il 2016; 1.030 milioni per il 2017; 610 milioni per il 2018 e 300 milioni per il 2019.Salvaguardato chi è in mobilità dal 4 dicembre – Potranno andare in pensione con le vecchie regole i lavoratori che entro il 4 dicembre 2011 erano già in mobilità e che raggiungono i requisiti entro il periodo di fruizione dell'indennità di mobilità. La mobilità dura al massimo 36 mesi per i lavoratori ultracinquantenni ma 48 per gli over 50 del Mezzogiorno. Potranno andare coloro che hanno prestazioni a carico dei fondi di solidarietà. Chi ha stipulato accordi entro il 4 dicembre per l'accesso a questi fondi potrà restare a carico del fondo fino a 62 anni di età. Per coloro che hanno avuto l'autorizzazione alla prosecuzione volontaria e almeno un contributo versato al 4 dicembre i requisiti per la pensione con le vecchie regole dovranno essere ottenuti entro il 2013. Dovranno anche raggiungere i requisiti entro i prossimi 24 mesi i lavoratori che entro il 31 dicembre abbiano fatto accordi individuali o collettivi di incentivo all'esodo stipulati dalle organizzazioni maggiormente rappresentative (e comunque senza la mobilità) che abbiano lasciato il lavoro entro la fine del 2011.Fornero: “Partita chiusa” – “Per me una parte della partita è chiusa, l'ho mandato al cofirmatario”, ovvero al premier e ministro dell'Economia Mario Monti. Il ministro del lavoro, Elsa Fornero, ha risposto così alla domanda dei giornalisti sul decreto per gli esodati.''Mi auguro – ha detto ancora Fornenro – che anche le casse adottino il metodo contributivo perché si tratta di un buon metodo trasparente, equo e finanziariamente sostenibile''. Infatti, ha aggiunto, a proposito di questo tema ''faccio fatica a capire perché alcune casse resistano'' e cita anche l'esempio dell'adozione del metodo contributivo da parte dei parlamentari e dei dipendenti di Camera e Senato. ''Penso che possa essere un gesto di responsabilità e non credo impossibile che anche le casse privatizzate adottino questa misura''. “Per i gruppi svantaggiati del mercato del lavoro, giovani e donne, partecipare ai fondi pensione è ancora un miraggio'', ha detto ancora il ministro del Lavoro e delle Pari opportunità intervenendo alla relazione annuale della Covip.La Cgil: partita aperta – Se la partita esodati è aperta per il Parlamento, lo deve essere anche per il Governo”. Così la segretaria confederale della Cgil, Vera Lamonica, dopo che il ministro del Lavoro Fornero ha affermato che “una parte della partita è chiusa” con il decreto per i 65.000 salvaguardati. “Il tono perentorio del ministro – aggiunge – nasconde uno scarico di responsabilità e l'incapacità di farsi carico di uno dei più acuti problemi sociali, frutto della perdita di posti per la crisi e della sua riforma delle pensioni”. La segreteria confederale della Cgil ribadisce, quindi, la necessità che si diano “risposte per tutti” i lavoratori che rischiano di restare per anni senza lavoro e senza pensione. “Auspichiamo che in Parlamento si trovi un'intesa adeguata alla necessaria correzione delle norme ed alla relativa copertura finanziaria per dare la risposta che il Paese attende a tutta la platea di lavoratrici e lavoratori interessati”. Secondo la dirigente della Cgil, “non è da escludersi che le disparità di trattamento che così si verranno a determinare possano dare vita anche ad una ampia e diffusa stagione di contenzioso legale”Ferrero: sciopero generale contro scempio – “Gli esodati non sono 65mila e il governo lo sa benissimo (nonostante la Fornero abbia fatto un po' di confusione sui numeri). E' sconcertante verificare come i 'tecnici' abbiano trasformato i diritti dei lavoratori in una lotteria, trattando i lavoratori come carne da macello. Per gli esodati che resteranno fuori dalla lotteria che futuro ci sarà, senza lavoro e senza pensione e senza la possibilità di trovarsi un'occupazione? Serve lo sciopero generale contro questo scempio”. Lo dice il leader del Prc Paolo Ferrero.Idv: Fornero approssimativa – Tornata in Italia, il ministro Fornero riprende ad affrontare, in modo approssimativo e sgangherato, temi delicatissimi come quello sugli esodati e sul sistema pensionistico”. Lo afferma in una nota il responsabile lavoro e welfare dell'Italia dei Valori, Maurizio Zipponi. “Stiamo ancora aspettando – dice – il numero esatto e il relativo costo di quanti hanno firmato le proprie dimissioni individuali o collettive, basandosi sull'età e sui criteri di anzianità sul lavoro, come era previsto nel patto con lo Stato. E invece ora migliaia di persone rischiano di restare, per anni, senza stipendio e senza pensione. Dichiarare chiuso il problema degli esodati, come se si trattasse di un puro conto ragionieristico, significa considerare il valore delle persone, le loro aspettative di vita e i loro progetti nulla più che merce da buttare”, conclude l'esponente Idv. 23 maggio 2012Redazione Tiscali

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