E’ giusto pubblicare falsità ?

Io capisco e apprezzo l’intento dei giornali di dare la voce al maggior numero possibile di lettori, ma se questi scrivono falsità è giusto pubblicare? Non si potrebbe pensare che in qualche modo la falsità sia avallata dal giornalista che la pubblica? Un lettore su Il Giornale del 23 maggio (oggi), scrive: “L’omosessualità (come riportato nella Bibbia e nel Vangelo) è un peccato mortale. Lo stesso Cristo la condanna”. Niente di più falso! Nel Vangelo il termine omosessualità non compare mai. Gesù enumera i peccati gravi ((omicidi, adultèri, prostituzioni, furti, false testimonianze, bestemmie – cf Mt 15,19-20), ma non dice una sola parola riguardo all'omosessualità. Quanto all’Antico Testamento, non possiamo prendere alla lettera passi che contrastano con la ragione e col Vangelo, altrimenti dovremmo anche ritenere che è peccato sedersi su uno sgabello dove si è seduta una donna che ha le sue regole (Levitico 15, 26), oppure mangiare carne di maiale (Levitico 11, 7).
Francesca Ribeiro

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