Doveva essere una giornata all’insegna della serenità e del ritrovarsi tutti, dal sud al nord del paese, ma purtroppo, al di là del profondo significato di questo raduno, tutti continuavamo ad avere davanti agli occhi la tragedia successa qualche ora prima in quel di Padova, ove un pulmino con a bordo colleghi e simpatizzanti dell’Arma dei Carabinieri che stavano per raggiungerci di lì a poche ora in quel di Jesolo, si è rovesciato determinando morte e gravi ferite.
“Questa sarà una giornata che toglierà smalto e valore all’incontro tanto che, rispetto alla tanta risonanza che hanno avuto tutte gli altri precedenti raduni nazionali, nessuno parlerà di questo sfortunato raduno veneto” – mi ha detto il Presidente dell’ANC di Belluno. Io penso di no perché anche le disgrazie che accadono, ove siano finalizzate all’affermazione di sacri principi etici e morali, ed i nostri raduni questo vogliono affermare, saranno ascritte per sempre a quei sani valori per i quali l’Arma dei Carabinieri si prodiga da sempre per il raggiungimento di un obiettivo comune: la concordia sociale e civile.
Vorrei aggiungere che, proprio perché hanno trovato la morte per consolidare i già esistenti valori intrinseci nell’Arma, questi nostri amici meriterebbero un motivato riconoscimento a livello nazionale.
Dicevo prima che anche il lungo corteo con in testa le bandiere a lutto delle varie associazioni non era quello delle altre manifestazioni: pareva infatti che la stessa aria, un po’ pesante anche dal punto di vista meteo, volesse accompagnare una cerimonia che non doveva assolutamente esulare dal sentimento di dolore, quasi palpabile, che investiva tutti i presenti.
Tutte le cerimonie, invero poche rispetto al passato, sono state ridimensionate al minimo, le definirei quasi in sordina, salvo le sfilate lungo la strada parallela al litorale balneare per poi sciogliersi, ciascuna associazione ritornando ai luoghi delle rispettive provenienze.
Da una prima stima, il numero dei partecipanti a questo raduno nazionale, si attesta sulle 100.000 unità, con circa un centinaio di pullman con varie difficoltà di parcheggio e di reperibilità, una volta finite le cerimonie.
Non va sottaciuto, in ogni caso, che l’evento è stato degnamente e seriamente celebrato, ricordando il dolore per le famiglie dei nostri sfortunati colleghi e simpatizzanti caduti per dare il loro apporto a questa manifestazione, per la quale anche il Presidente della Repubblica ha voluto porgere il suo saluto insieme con il dolore per ciò che è avvenuto, augurando pronta guarigione a tutti i feriti.
Qui sotto, alcune foto della giornata, riguardanti in particolare le nostre associazioni confinanti.
ARNALDO DE PORTI