Proprio ieri, senza alcuna intenzione di fare il…Pierino di turno, ho scritto che se non si trova un rimedio a salari e pensioni, sarà inevitabile un conflitto sociale che vanificherà tutto quel po’ di buono che ha fatto il governo Monti.
Puntuale oggi, un lancio ANSA dice che il 50 % dei pensionati percepisce meno di 1000 euro, di cui 2-3 milioni devono accontentarsi di circa 500 euro al mese.
Che la situazione sia del tutto insostenibile non c’è dubbio perché, se io fatico a tirare avanti con una pensione di funzionario di banca erogata nel 1993, immaginiamoci i salti mortali che dovranno fare coloro che sono dentro alla percentuale indicata dall’Ansa.
Questo governo non capisce, come non lo capiscono anche i sindacati, con in testa la Camusso, che si sta allargando in termini esponenziali la forbice, già inaccettabile, fra ricchi e poveri in quanto il commerciante, quando si trova in difficoltà o vuol egoisticamente guadagnare di più, non fa altro che aumentare i prezzi, mentre i soggetti a reddito fisso (salariati e pensionati) sono costretti ad accettare un minor potere di acquisto delle loro già risicate entrate, aspetto negativo determinato dal commerciante.
Il governo deve da subito, come ho scritto ieri in alcuni giornali, defiscalizzare stipendi e pensioni, almeno quelle entrate che superano un certo limite che potrebbe essere dai 3000 euro in su, in modo da permettere a coloro che sono al di sotto di questi limiti, di spendere qualche euro in più. Ripeterò sino alla nausea che, se non si fa così, l’economia non crescerà mai in quanto le aziende non solo non produrranno beni di consumo, ma anche non assumeranno.
I soldi si trovano per questo dimezzando gli sprechi regionali, eliminando gli enti inutili, tassando sonoramente chi sin qui ha profittato della situazione per arricchirsi, imponendo una patrimoniale tosta sulle transazioni di borsa di tipo speculativo, e non già tassando le prime case od aumentando le accise sulla benzina che, in buona parte, serve per recarsi al lavoro e per produrre lavoro.
Con la credibilità, seppur cosa desiderabile ed assolutamente necessaria, Caro Mario Monti, Presidente del Consiglio, non si mangia, ma si muore credibili…
Non vorrei che, con il governo tecnico, alle già tante patologie si aggiungesse anche quella di…morte per fame, di cui è già in atto una certa di incubazione.. dopo che l’agente patogeno, già attecchito presso gli Italiani con il precedente governo, avrà materializzato, in seconda battuta, detta patologia in maniera conclamata.
ARNALDO DE PORTI
Il coordinatore provinciale