Dignità  Perduta

Alla luce dei recenti dati l'Italia non avrebbe centrato il pareggiamento di bilancio nel 2013. Le stime del ministero dell'Economia, realizzate prima del varo del decreto, presentate in Parlamento indicano infatti un deficit del 2,5% nel 2012 e dell'1,3% nel 2013, quando invece il Paese avrebbe dovuto centrare, in base agli impegni europei, questo pareggio. Le tasse ormai hanno raggiunto livelli insostenibili, i prezzi dei carburanti sfiorano cifre assurde e il lavoro sta diventando una vera e propria chimera. Siamo arrivati al punto di aumentare l’età pensionistica, costringendo i lavoratori a prestare la loro opera oltre il consentito, tenendo i giovani al palo con un età media di inserimento al lavoro addirittura sui 35/40 anni, precludendo loro la possibilità di formarsi una famiglia e fare dei figli. Questa ricetta Monti si è rilevata un vero e proprio bluff . Il Paese ormai sembra attonito e incapace di reagire. La politica si sta sgretolando giorno per giorno, tra scandali, finanziamenti occulti e spreco di denaro pubblico. Una situazione incredibile, eppur cosi drammaticamente vera. Il “sistema Italia” probabilmente farà la fine della nave “Concordia”, si accascerà su di un lato mostrandosi all’Europa come un triste relitto. Un Paese cosi è destinato infallibilmente alla rovina. Finisse tutto qui, ma purtroppo non è cosi. Abbiamo un governo che sta distruggendo ogni nostra risorsa economica, al fine di guarire una crisi finanziaria orchestrata abilmente dalle tre sorelle Moody's, Standard and Poors e Ficht. Ci ritroviamo senza battere ciglio, un governo illegittimo, non eletto dal popolo, “nominato” dal presidente della Repubblica e soprattutto alimentato dalla connivenza degli schieramenti. Gli ultimi pentoloni scoperchiati dalla magistratura su pratiche illecite all'interno dei partiti hanno gettato benzina sul fuoco dell'antipolitica. Nell'aria si annusa un «vento cattivo», dicono i politici, sollevato da «apprendisti stregoni». Ma nessuno fa nulla, nessuno ammette le proprie colpe, ne i politici che stentano a riconoscere il fallimento della loro opera, ne i cittadini che ormai impigriti, si lamentano seduti sul divano di casa o al bar con gli amici. Ma dov’è finita la dignità degli italiani, quegli stessi italiani, forti, coraggiosi, intraprendenti? Eccola la nostra povera Italia, una sovrapproduzione di sudditi lamentosi, in attesa di ricevere benefici (pensioni, raccomandazioni, assunzioni etc…) in cambio della propria militanza in una fazione o nell'altra o nella più bieca delle ipotesi mercanteggiando un voto. Non c’è più vera indignazione in questo Paese, solo pensieri e parole di finti Giacobini, che invocano forche e ghigliottine solo per dare soddisfazione alle proprie frustrazioni personali. Se la politica ha raggiunto il gradino più basso è perché la nostra dignità è sparita, lasciando spazio ad un’indifferenza sistemica. Si è lasciato costruire nel tempo un modello politico che ha permesso a troppi personaggi, per lungo tempo, di stare a contatto con troppe tentazioni. Si è lasciato soprattutto, che costoro fossero detentori di troppo potere. Di sicuro non arriverà mai il principe senza macchia e senza paura, onesto fino alla stupidità, che si incaricherà di occuparsi degli italiani, affinché possano tornare ad impiegare il loro tempo a gozzovigliare negli stadi, davanti al programma tv del Grande Fratello o davanti a quello dell’Isola dei Famosi. Purtroppo un simile soggetto ancora non esiste, ne mai arriverà a salvarli e, se mai arrivasse e scaturisse da una qualche fazione politica, di certo quella opposta si darebbe un gran da fare per rendergli la vita impossibile.

Antonio Di Giovanni

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