"Da troppi anni Formigoni vive in una condizione di sudditanza nei confronti di quest’uomo (il faccendiere Piero Daccò, ndr), che nulla ha a che fare con Cl"

“Da troppi anni Formigoni vive in una condizione di sudditanza nei confronti di quest'uomo (il faccendiere Piero Daccò, ndr), che nulla ha a che fare con Cl”. Carla Vites, moglie dell`ex assessore Antonio Simone arrestato nell`ambito dell`inchiesta sulla sanità lombarda e amico di lunga data di Formigoni, spiega, in una intervista a Repubblica, che per quanto le risulta “a pagare era sempre Daccò”.

Conosco Roberto da trent'anni, l'ho visto cambiare – racconta -. E` buono, un fedele convinto. Ma è fragile e molto insicuro. Ha abbassato la guardia. Mosso da un senso di inferiorità nei confronti di questi ometti che ci insegnano come `godersi la vita` si è fatto trascinare in un turbine di cene di lusso e vacanze da sogno”. Alle cene “l`argomento vero era solo uno, per tutti: soldi, soldi e soldi. I ristoranti erano i più cari di Milano”. La moglie dell`ex assessore ricorda di aver partecipato a un solo viaggio in un`isola caraibica: “Formigoni non c`era, c`era un noto politico ancora in auge. Non mi risulta che nessuno abbia tirato fuori un euro a parte Daccò”.
Pierangelo Daccò non si è limitato a mettere a diposizione del presidente della Lombardia Roberto Formigoni cene lussuose, yacht e villa per le ferie in Sardegna: è sempre lui a organizzare, per tre anni consecutivi, le vacanze di Capodanno del governatore in un lussuoso albergo ad Anguilla: l'Espresso, lo scrive in un articolo in cui si parla di un costo settimanale di oltre 45 mila euro in alta stagione per una delle tre ville dell'Altamer Resort dove hanno soggiornato star come Denzel Washington e Brad Pitt. E ancora, il volo per Parigi del 27 dicembre 2008 che Daccò, il consulente arrestato con l'accusa di aver dirottato fondi neri dal San Raffaele e dalla fondazione Maugeri, avrebbe pagato a Formigoni e al fratello sarebbe solo la prima tappa del volo per i Caraibi.
D'altronde, Giancarlo Grenci, il custode dei conti svizzeri di Daccò, ai magistrati ha parlato di vacanze di Daccò (e dell'ex assessore Simone, anche lui arrestato) con Formigoni a Saint Martin, cioè “l'aeroporto caraibico – sottolinea il settimanale – da cui si raggiunge Anguilla”. “Cifre simili – prosegue l'articolo – non si saldano in contanti: se il governatore ha pagato la sua quota, non avrà problemi a scegliere la linea della trasparenza e dimostrarlo ai cittadini”. Intanto Roberto Formigoni, rispondendo ai giornalisti, in merito allo scandalo sanità in Lombardia “Preferisco aspettare che si svuotino tutti i bidoni della spazzatura e poi dirò la mia”.
A che cosa era dovuta tutta la generosità di Daccò? Giancarlo Grenci ha detto che Daccò “risolveva problemi relativi a rimborsi e finanziamenti per enti che facevano fatica ad ottenerli dalla Regione” e ha aggiunto che questo “più che su competenze specifiche si fondava su relazioni personali e professionali che Daccò aveva in Regione”. Nell'ordine di custodia cautelare di Daccò viene contestata una consulenza da 2 milioni 950 mila euro alla Maugeri. E l'Espresso sottolinea che il giorno dopo quel volo del 2007 è entrata in vigore una legge regionale che stanziava “fiumi di denaro pubblico per migliorare le strutture private”, una legge che, secondo il settimanale, i tecnici regionali chiamavano legge Daccò e che permise alla Maugeri di ottenere 30 milioni di euro.
Secondo il rapporto del consigliere regionale del Pd Alessandro Alfieri, dal 2008 al 2010, tramite i bandi per i progetti speciali della ribattezzata “Legge Daccò” – che concede alle strutture private accreditate no profit fondi per migliorare le strutture di assistenza sanitaria – sono stati assegnati 176 milioni di euro, di cui il 53% a sole due strutture: il San Raffaele e la Fondazione Maugeri, per un totale di 84 milioni di euro. Interrogato ieri, l’ex presidente della fondazione Umberto Maugeri ha spiegato al gip che le consulenze venivano affidate a Daccò proprio per le sue conoscenze in Regione.
20 aprile 2012
Redazione Tiscali

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