Lo ha scritto il capogruppo alla Camera del Pdl, Fabrizio cicchitto sul suo blog, commentando il film ’Il romanzo di una strage” dedicato alla strage di Piazza Fontana. “Piazza Fontanta non fu una ’strage di Stato” e sul caso della morte di Pinelli “rimangono aperti tutti gli interrogativi: l’ipotesi meno probabile e credibile e’ quella del suicidio, quelle piu’ probabili sono o un malore oppure la conseguenza di atti brutali posti in essere da agenti, in assenza di Calabresi”. Cicchitto non ha dubbi: “Risulta del tutto evidente che Calabresi non ebbe alcune responsabilita’ nella morte di Pinelli. Detto fuori dai denti, pero’, ci fu anche un uso cinico di Calabresi da parte della Questura, della Prefettura, dello stesso ministero degli interni. Calabresi fu esposto al massimo,non difeso efficacemente, anzi in un certo senso fu offerto come bersaglio alle polemiche per cui era gradito che tutta l’attenzione fosse dirottata su di lui. Il film ha un atteggiamento rispettoso nei confronti del personaggio Calabresi. Il film, pero’, ha una caduta totale di credibilita’ per la sua incredibile reticenza di fronte alle responsabilita’ di Lotta Continua, in primo luogo proprio di quelle politiche e morali, a parte quelle giudiziarie e penali, nell’assassinio di Calabresi. La campagna di Lotta Continua contro Calabresi e’ stata una delle cose piu’ indegne verificatesi in questo Paese, un quotidiano invito all’omicidio”.