di Potito Salatto
L’Europa ha il dovere di attivarsi con ogni atto diplomatico possibile per liberare subito i due militari italiani detenuti in India in spregio al diritto internazionale. E’ una questione non solo italiana. Ed e’ bene che l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza si convinca, una volta per tutte, che la sua funzione deve essere svolta in favore di ciascun cittadino europeo, al di la’ delle sue origini nazionali. Questa sera parlerò in aula nel corso dei lavori parlamentari a Strasburgo sul tema della pirateria marittima. Mi rivolgerò al commissario Andris Piebalgs, presente in sostituzione di Lady Ashton, sollevando il tema dei due Maro’ italiani prigionieri in India. Senza questo salto culturale e politico l’Europa non sara’ mai riconosciuta come un valido interlocutore nel contesto internazionale. Lasciare che la politica estera dell’Ue sia di fatto affidata ai singoli Paesi del continente e’ un gravissimo errore che non contribuisce certo alla realizzazione di un unico stato sovranazionale qual e’ quello dell’Europa e che i cittadini chiedono a gran voce.
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