Bocchino: non solo summit per le relazioni diplomatiche, il Governo tecnico paga il noviziato
«Lo spread sotto i 300 punti va benissimo, ma sulla politica estera il governo deve riscattarsi». A Italo Bocchino, vicepresidente di Fli, le mosse di Monti sullo scacchiere internazionale: dai marò all`uccisione dell`ostaggio italiano in Nigeria, appaiono carenti.
Italo Bocchino Riscattarsi di cosa, onorevole Bocchino? «Sul piano internazionale, il governo ha ottenuto due risultati straordinari:
primo, il calo costante dello spread che significa che gode di una seria credibilità sui rheinti; secondo, che negli incontri bilaterali internazionali Monti fa mostra di capacità di appeal e di forza che ci rendono grande prestigio».
E dov`è il però? «Però la politica estera non è fatta solo di summit. E` fatta anche di migliaia di nostri ragazzi impegnati nelle missioni internazionali. Qui c`è una lacuna evidente, e chi come noi sostiene l`esecutivo senza se e senza ma deve evidenziarla con sincerità».
Qual è la lacuna, e soprattutto da dove nasce? «Il noviziato è un prezzo che tutti devono pagare. E poi la politica è piu sgamata dei tecnici».
Sgamata?. Che significa? «Che io se fossi Monti farei tre telefonate: a Obama, al segretario generale dell`Onu e a quello della Nato per dire che se la comunità internazionale non spiega all`india che ci devono restituire im-me-dia-ta-men-te, senza alcuna condizione i due marò, non si capisce per quale ragione l`Italia deve tenere migliaia e migliaia di soldati in giro per il mondo a garantire la sicurezza di altri».
E per l`uccisione di Laniolinara dopo un blitz inglese? «Chapeau a Cameron per essersi assunto la responsabilità di un intervento, ma doveva telefonare prima dell`intervento e non dopo a Monti, visto che c`era di mezzo un italiano».
C`è altro? «Sì. Mi chiedo: ma dove stanno i nostri servizi? Sono cinquemila uomini: cosa fanno?»
Da “IL MESSAGGERO” di venerdì 9 marzo 2012
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