Casa D’Italia di Lucerna: ecco la risposta all’interrogazione dell’on. Antonio Razzi che l’ha tenuta in vita. Tacciano i chiacchieroni che se ne dicono gli artefici

Un italiano di Lucerna (CH)

Riceviamo e pubblichiamo

A Lucerna, da tempo, molti cercano di appiccarsi al petto medaglie che non gli appartengono. Non solo per la protervia del nuovo console onorario che recita un copione da protagonista e se si trova lì è proprio per merito di Razzi che ha voluto fortissimamente l’apertura di un consolato onorario, ma anche per leggende metropolitane che vogliono o vorrebbero escludere del tutto dalla comunità di Lucerna Antonio Razzi.
Chi si spese in maniera decisiva per la casa D’Italia a Lucerna fu proprio Razzi su sollecito del Comites che gliene fece richiesta. Gli allegati lo dimostrano per una interrogazione (5-00323) in commissione risalente al 19 ottobre 2006 (all. B n. 55).
Qui a Lucerna molti connazionali, se non la maggior parte, sono rimasti affezionati all’on. Razzi soprattutto dopo la pubblicazione del suo libro “La mie mani pulite” dedicato completamente e per intero proprio a loro, a noi, e non è giusto che fanfaroni allo sbaraglio cerchino di acquisire meriti che non hanno. A proposito, perché il carissimo console onorario, signor Dott. Grilli, non ha organizzato ancora un evento per presentare il libro di Razzi alla comunità di Lucerna alla quale è dedicato?

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