Ieri il bacio tra il marinaio e l’infermiera, oggi quello del Sergente dei Marine Brandon Morgan e del suo partner Dalan Wells. Domani?
HOUSTON, Texas – L’ultima frontiera dell’effusione passionale fra gli Americani s'è spostata da quella eterosessuale a quella omosessuale. Solo ieri il mondo plasmato da Hollywood si sentiva trasportato alle stelle dal bacio travolgente e teatrale in Times Square fra un marinaio della US Navy ed un’infermiera ed ecco, oggi, assurgere alla gloria di Facebook la foto del bacio fra un marine ed il suo partner che lo attendeva con trepidazione al rientro dall’Afghanistan.
Considerando l'incognita per i nostri eroi in divisa rappresentata da un “tour” nel paese dei talebani, la trepidazione del signor Wells era più che giustificata. Ormai, dopo le conquiste recenti anche in campo legislativo, l’atto in se stesso nella repubblica stellata non fa più storia. Il bacio in oggetto, naturalmente, non poteva non approdare pure su Facebook dove ormai gli Americani, vittime della grave sindrome dei social network, documentano persino le visite giornaliere alla toilette mandandone subito agli amici in tempo reale l’aggiornamento via smartphone.
Trovare l’origine della schiavitù nei confronti di questa nuova droga e’ abbastanza semplice. In un paese dove da tempo si cerca di fuggire dal reale che non piace la realtà virtuale e’ diventata più desiderabile e reale di quella vera.
La foto del bacio bocca a bocca tra i due amanti dello stesso sesso e’ finita iconicamente davanti ad un’enorme bandiera a stelle e strisce, tipica degli hangar dove avvengono i ricongiungimenti fra i militari in arrivo ed i loro cari. E’ giunta pure, causando il previsto chiasso mediatico, anche sulla pagina LGBT di FB dedicata ai marine USA sulla quale si legge: “marine gay nella foto del rientro a casa: una foto che rompe gli stereotipi , dovrebbe ispirare tutti ad “Essere se stessi”. La nota a commento del video col bacio continua riferendo l’opinione in merito del sergente protagonista e presentata da questi in televisione con la quale Morgan, da Oahu nelle Hawaii, tesse le lodi dell'abrogazione della legge ipocrita “Non chiedere, non dire”, che ha sdoganato i gay e le lesbiche in divisa, e con l’affermazione finale secondo la quale la foto del suo bacio con Dalan “mostra che quegli stereotipi sono rotti” e ciò gli infonde speranza che “il modo sta cambiando.”
Tutto verissimo. Dal nero della divisa del marinaio ed il bianco dell’uniforme della nurse s'è passati al grigiore della camicia di Wells ed al mimetismo dell’uniforme da fatica di Morgan.
Il mondo non e’ più quello all’indomani del secondo conflitto mondiale dove buoni e cattivi erano ben identificabili e chiari. Ci troviamo in quello del post Iraq, della guerra in Afghanistan e del pre-Iran nei quali le vittorie e le sconfitte non sono più cosi’ evidenti e le guerre non sono quasi mai concluse veramente.
Sempre nella stessa pagina di LGBT dove s’incoraggiano i giovani americani ad essere orgogliosi d’essere se stessi, si presentano pure video e notizie flash anche in controtendenza e quindi scioccanti. Secondo uno di questi in una città russa e’ passata una legge che mette al bando le parate d’orgoglio gay, in un altro il candidato repubblicano di punta alle presidenziali Newt Gingrich racconta di un travestito di sei piedi (?) e, per finire, a seguito di un’indagine demoscopica si scopre che in California s'è verificato un grande aumento nell’eguaglianza fra i matrimoni di tipo diverso.
L’interesse destato su FB dalla foto dal bacio ormai storico, certificato da decine di migliaia di visite, non sembra fosse auspicato dal protagonista e, cioè, da Morgan. Nel corso della sua intervista televisiva il sergente dei marine, in tono sommesso ma fermo, ha affermato che tutti i giovani americani che come lui lottano per accettare e fare accettare ad altri la loro vera identità non devono desistere dal loro proposito se non vogliono rimanere vittima di una spirale che può trascinarli verso l'abisso della distruzione personale. Il militare, commentando l’uragano di insulti che s'è abbattuto su di lui assieme al sostegno delle approvazioni e degli incoraggiamenti, ha poi concluso dicendo che gli dispiaceva se qualcuno fosse rimasto disgustato dall’episodio fissato nella foto incriminata e che il momento d’alta tensione emotiva culminata col bacio non era stato inteso per una qualsiasi utilizzazione promozionale ma solo per lui e per il suo partner.
JFK sbagliava nell’identificare nello spazio siderale “l’ultima frontiera” di un’America di pionieri che partendo dall’Atlantico con sangue, sudore e lacrime era risuscita ad arrivare alla West coast e ad affacciarsi sul Pacifico. L’ultima frontiera e’ e rimane quella di un paese in cui predomina la matrice anglosassone che stenta ancora ad affermare se stesso identificando i suoi valori ed a desistere dal fondamentalismo che lo spinge a volerli imporre a tutti i costi a tutti tramite la collaborazione dei propri alleati all'estero.
Il bacio gay a San Remo di Gianni Morandi ,“il bacio che non t’aspetti” secondo alcuni, fornisce l’ultima prova di questo asservimento culturale del Belpaese che pur non avendo bisogno di modelli altrui continuando cosi’ finirà, se si conoscono bene gli anglosassoni, per approdare forse al bacio bocca a bocca col Soriano o col pastore tedesco di casa. Una novità che, certamente, verrà accettata…,senza fiatare, perché se giunge dall’altra parte dell’Atlantico allora vuol dire che e’ trendy e va bene.
I servizi finali dei nuovi telegiornali italiani americanizzati a base di gattini, cagnolini e pet vari, che tolgono spazio alle notizie importanti e serie sui problemi veri della gente, fanno presagire o, piuttosto, temere il raggiungimento di quell’ultima ed avanzatissima frontiera.
RO PUCCI
03 / 02 / 2012
I-AM, HOUSTON, TEXAS