“Fa bene il Presidente Napolitano a richiamare le Camere sui troppi emendamenti fuori tema ai decreti, ma è doveroso ricordare la funzione centrale del Parlamento di legiferare e non solo di ratificare le volontà dei Governi. Possono esistere emendamenti inammissibili, ma un Parlamento che lavora e che emenda è sinonimo di un buono stato di salute delle Istituzioni. Guai ad avere un Paese dove il Parlamento non emendi né le proposte di legge e né i decreti ed approvi i testi governativi come fossero le tavole di Mosè. La vera anomalia è altresì da riscontrare nell’eccessivo utilizzo dei voti di fiducia e della decretazione d’urgenza, anche per materie che potrebbero regolarsi con un procedimento ordinario. Il cuore del problema lo possiamo riscontrare nell’eccessiva lunghezza dell’iter legislativo ordinario e nei tempi eccessivi di approvazione delle leggi. Solo una piccolissima percentuale delle proposte dei deputati riesce ad arrivare alla fine dell’iter e trasformarsi in legge. Magari rivedendo i regolamenti parlamentari e ottimizzando le tempistiche per l’approvazione delle leggi, si eviterebbe l’abuso della decretazione d’urgenza e le relativa emendazione degli atti”.
