IL RITO RITROVATO

IL RITO RITROVATO
presenta
Mario Crispi
in
SOFFI
Performance musicale per strumenti a fiato arcaici e computer
abbinata a visite guidate nei siti coinvolti

11 febbraio ore 17.30 BOSCOREALE – Antiquarium
12 febbraio ore 12 TORRE ANNUNZIATA – Chiesa dell'Immacolata Concezione

Doppio appuntamento con Mario Crispi in scena con “Soffi”, una performance musicale per strumenti a fiato arcaici e computer, sabato 11 febbraio alle 17.30 all’Antiquarium di Boscoreale e il giorno seguente (ore 12) alla Chiesa dell'Immacolata Concezione (Parrocchiella) di Torre Annunziata.
L’evento rientra nell’ambito della rassegna “Il Rito Ritrovato”, ideata e diretta da Gigi Di Luca, che prevede anche visite guidate e itinerari turistici nei siti coinvolti. Un incontro tra arte, musica, cultura e turismo, che mira alla valorizzazione di luoghi storici meno noti, ma dal valore inestimabile, grazie al sostegno della Soprintendenza.

La visita guidata all’Antiquarium di Bosocreale si terrà alle ore 16 di sabato 11 febbraio, mentre quella agli scavi di Oplonti alle ore 10 di domenica 12 febbraio. Le visite, ad ingresso gratuito, curate dall’Archeoclub sono riservate ad un numero massimo di 80 persone che possono prenotarsi ai seguenti numeri:
Per l’Antiquarium di Boscoreale tel. 3315602538 – Per gli scavi di Oplonti tel. 0815362800.

Compositore, polistrumentista e fondatore degli Agricantus, Crispi svolge da anni una intensa attività da solista, con performance nelle quali collega i suoi strumenti fiato (alcuni autoprodotti) con computer e microprocessori. Da questo tipo d’esperienza nasce il progetto “Soffi”, ovvero un’indagine di mondi indefiniti attraverso strumenti musicali e arnesi che trasformano aria, vento e respiro in molteplici sonorità e timbriche. Partendo da queste basi, la ricerca di Mario Crispi si espande nel senso espressivo cercando, attraverso le sonorità suggerite dagli strumenti utilizzati, di descrivere territori sconosciuti ma ugualmente possibili, dando stessa importanza a computer e flauti ancestrali. Grovigli di cavi, microfoni, campionatori, processori, sequencer ed effetti elettronici si fondono con una miriade di arnesi e strumenti a fiato: il kaval rumeno, il didjeridoo australiano, il bansuri indiano, il duduk armeno, le launeddas sarde, l’arghoul egiziano e il ney (un flauto obliquo persiano, turco e arabo). Il tutto crea un unico corpo sonoro, di grande impatto e suggestione, grazie anche alla bellezza delle location, fortemente evocative e particolarmente adatte a questo tipo di concerto. Info: 0818823978

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