Valorizzare chi ha studiato all’estero e vuole rientrare in Italia per lavorare

Valorizzare chi ha studiato all’estero e vuole rientrare in Italia per lavorare

Garavini (PD): “Rimuovere ostacoli a inserimento dei giovani nel mondo del lavoro“

“La disoccupazione giovanile ha ampiamente superato il livello di guardia. Dobbiamo rimuovere ogni ostacolo normativo e burocratico all’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro”. A dirlo è Laura Garavini, deputata eletta nella Circoscrizione Europa, dopo avere presentato un’interrogazione al Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, assieme alle colleghe del Partito Democratico Maria Anna Madìa e Alessia Mosca.

“I tirocini sono uno strumento efficace per avvicinare i giovani al mercato del lavoro, ma la normativa attuale presenta lacune e contraddizioni che finiscono per penalizzare proprio i più meritevoli”, spiega Laura Garavini. “Il limite dei dodici mesi dal conseguimento della laurea, esclude la possibilità di attivare un tirocinio ai ragazzi che hanno proseguito gli studi. E ad essere discriminati sono anche i giovani che hanno studiato all’estero, che non riescono a superare alcuni ostacoli burocratici, perché la normativa sui tirocini non è chiara”.

“L’Italia deve valorizzare, e non penalizzare, le esperienze e le competenze di chi dopo avere studiato o lavorato all’estero, vuole rientrare in Italia”, hanno aggiunto Garavini e Mosca. “Alcuni mesi fa è stata approvata la proposta ‘Controesodo’, che assicura benefici fiscali ai giovani che scelgono di rientrare in Italia. Dobbiamo evitare che questo sforzo venga vanificato da inutili ostacoli, come quelli che impediscono ai laureati all’estero di accedere ai tirocini”.

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